Nella fallimentare illusione di somigliare alla cara vecchia Inghilterra, dove gli scandali a presunto sfondo sentimentale hanno dilagato sia nei palazzi ministeriali sia nelle corti reali, l’Italia meloniana propone il ministro della Cultura per carenza d’istruzione Gennaro Sangiuliano.
Da una settimana tiene banco per i rapporti che intratterebbe con la biondissima e sorridentissima a favor di rossetto Maria Rosaria Boccia. Fossero attinenti solo alla sfera privata, cavolacci loro e della moglie di Sangiuliano, Federica Corsini. Panni sporchi da lavare in famiglia. Il punto è che ci sono in ballo possibili nomine per la signora in questione e spese durante varie trasferte insieme, che il ministro garantisce di poter giustificare.
Genny cade dal pero, quando da più parti si suggeriscono le sue dimissioni: «Non capisco come si possano chiedere, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale. Ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano. Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?».
Lo stridio delle sue unghie mentre cerca di arrampicarsi sui vetri fa quasi tenerezza. Anche perché la prima a bocciarlo è stata Lady Boccia, contraddicendolo su vari punti, pubblicando mail e carte d’imbarco, sostenendo sui social che il potere starebbe ricattando il suo ministro e commentando caustica una sua intervista in tv: «Spero di non dover smentire ancora. Un bugiardo recidivo, in Parlamento non sarebbe certamente gradito!».
La telenovela impazza su media e reti televisive
La telenovela impazza su media e reti televisive, la pressione sale e non si capisce che cosa potrebbe succedere, si è persino temuto per la sorte del G7 a Pompei, in programma dal 19 al 21 settembre, che dagli ultimi aggiornamenti si starebbe valutando se spostare a Napoli. Pompei è la città natale di mademoiselle Boccia, ci sarebbe andata otto volte con Genny come consulente, nomina stracciata dopo il cataclisma delle sue dichiarazioni.
Per l’ennesima volta, l’Italia meloniana scimmiotta l’Italia berlusconiana e, come nel paradosso di Achille e la tartaruga, mai potrà superarla. Si è cominciato presto con i gossip della crisi tra Giorgia e il compagno Andrea Giambruno, che la premier ha poi ammesso. Una vicenda troppo prosaica per competere con la mitologica fine del matrimonio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario, delle «vergini che si offrono al drago» e della pioggia di milioni sui rispettivi avvocati.
Il povero Genny si ferma allo stereotipo della biondona di razza ariana
Rimpiangiamo l’audacia e la sfrontatezza del Cavaliere, che nel maggio 2010 telefonò di persona alla caserma di Milano dove era trattenuta la minorenne marocchina Karima el Mahroug, nota con il nome d’arte di Ruby Rubacuori. Intercedendo fermamente per una sua rapida liberazione e spedendo l’olgettina Nicole Minetti a prelevarla e portarla in un posto sicuro.
Una delle forze di Berlusconi è che non guardava in faccia ai “tratti somatici tipici dell’italianità” per rischiare di mettersi nei guai. Il povero Genny si ferma allo stereotipo della biondona di razza ariana.