Il nostro Ministro della cultura ha messo in scena una delle interviste più pietose degli ultimi 20 anni. Sangiuliano sottolinea al Tg1 che non ha “mai speso un euro del Ministero” per Maria Rosaria Boccia, mostrando i biglietti del treno. “I suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale” aggiunge. “Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico” dice ancora Sangiuliano.
Con le lacrime agli occhi e le fotocopie delle transazioni bancarie, robe che non si vedono nemmeno nei più polverosi studi degli azzeccagarbugli divorzisti di provincia. Al cospetto di un Direttore di rete che gli fa praticamente da spalla mettendo da parte qualsivoglia tentativo di domanda critica. La teoria generale della relatività di Sangiuliano si basa su un assunto fondamentale: ho l’amante e’ vero mi avete beccato ma attenzione agli incontri ufficiali lei ci veniva con i miei soldi.
Caro Ministro noi poveri ignoranti non sappiamo nulla, ma due conti li sappiamo fare. Quei suoi soldi probabilmente derivano dallo stipendio di Ministro, e ancora prima di derivavano dalla Rai dove ha prestato servizio di dirigenza per tanti anni. Stiamo parlando di due uffici pubblici finanziati anche dalle nostre trattenute in busta paga. Quindi perdoni Signor Ministro ma le sue lacrime non convincono nemmeno un po’; questo non e’ il solito “errore di comunicazione”.
Lei anche per rispetto a noi italiani dovrebbe dimettersi oggi stesso senza che la Signora (già troppo paziente) Meloni le avanzi alcuna richiesta. Ci sono tanti intellettuali in Italia che potrebbero fare cose più interessanti che andare con l’amante in giro per l’Italia a rappresentare la nostra cultura. Tutto questo non sembra molto in linea con un Governo che promuove certi valori, non le sembra?