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Fabrizio Corona dall’osteopata di Citylife. Siamo andati a conoscere il Dr. Sansonetti

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La fisioterapia e l’osteopatia rappresentano due discipline fondamentali per il benessere complessivo dell’individuo, poiché curare il corpo è essenziale per mantenere un equilibrio mentale e migliorare la qualità della vita.

Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse per l’osteopatia, che è diventata sempre più comune e addirittura di moda nelle grandi città. VIP e influencer, infatti, spesso si affidano a osteopati di fiducia per trattamenti personalizzati, anche a domicilio, rendendo questa pratica un fenomeno diffuso e apprezzato.

In questo contesto, spicca la figura di Giovanni Sansonetti, un fisioterapista e osteopata pugliese che opera in diverse città italiane e che ha saputo farsi notare nel panorama della salute e del benessere.

Con un approccio innovativo e una grande passione per il suo lavoro, Sansonetti ha conquistato la fiducia di numerosi pazienti, inclusi personaggi di spicco come Fabrizio Corona, con il quale ha recentemente iniziato una collaborazione.

La sua dedizione e la capacità di integrare diverse tecniche terapeutiche fanno di lui un professionista di riferimento nel mondo della fisioterapia e dell’osteopatia, dimostrando come il benessere fisico sia la chiave per raggiungere una vita più serena.

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Conosciamo meglio il dott. Giovanni Sansonetti

1. Cosa ti ha spinto a scegliere la carriera di osteopata e fisioterapista?

“Avevo poco più di otto anni quando mio nonno materno, a cui ero molto legato, fu colpito da un ictus cerebrale che gli paralizzò metà del corpo. Ricordo come se fosse ieri la sua sofferenza, che diventò anche la mia. In quell’occasione conobbi un bravissimo fisioterapista che riabilitò mio nonno, permettendogli di tornare a vivere normalmente. Fu allora che capii di voler aiutare le persone esattamente come quel ragazzo aveva fatto con mio nonno”.

2. Come riesci a bilanciare il lavoro tra le diverse città di Milano, Catania, Belpasso e Modica?

“Lavorando duramente e con passione, ho creato una struttura organizzativa che mi consente di esercitare la mia professione in diverse sedi, senza mai trascurare il paziente. Naturalmente, mi avvalgo di un’équipe di eccellenti collaboratori. Senza di loro sarebbe tutto molto più complicato”.

3. Quali sono le principali differenze che hai riscontrato nel trattare pazienti in queste diverse città?

“Probabilmente, la maggiore differenza risiede nella richiesta del paziente. Al Sud, i pazienti in genere si presentano in studio quando la patologia è già in fase cronica, mentre al Nord ho notato una maggiore predisposizione alla prevenzione. Con grande piacere, ho constatato che anche al Sud, rispetto a qualche anno fa, la nostra professione è stata ampiamente riconosciuta e non più collegata esclusivamente alla cura dell’apparato muscolo-scheletrico, ma anche a problematiche viscerali, disturbi della digestione, della respirazione, del sonno e patologie del neonato. Questo è un grande successo”.

4. Qual è stata la tua esperienza formativa e quali studi hai seguito per diventare osteopata e fisioterapista?

“Ho conseguito inizialmente la laurea in Fisioterapia e una specializzazione di sei anni in Osteopatia. Inoltre, ho ottenuto un master in Osteopatia all’estero, che mi consente di trattare pazienti in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Successivamente, ho conseguito un master universitario in Idrokinesiterapia (riabilitazione in acqua), un master universitario di I e II livello in Management sanitario e diversi corsi di specializzazione”.

5. Puoi raccontarci un caso particolarmente difficile o memorabile che hai trattato nella tua carriera?

“Ricordo il caso di una paziente che da vent’anni soffriva di un’emicrania invalidante. Si era rivolta a numerosi specialisti, da Nord a Sud, senza mai ottenere risultati. Arrivò nel mio studio stremata, dicendomi che quello sarebbe stato il suo ultimo tentativo. La paziente soffriva di violenti mal di testa, vertigini, insonnia e, negli ultimi anni, anche di ansia e depressione. Già dalla visita mi resi conto di quanto il caso fosse complicato, ma non mi scoraggiai. Dopo dieci sedute, tutti i sintomi erano scomparsi e, in lacrime, mi disse: “Dottore, Dio la benedica!”

6. Come riesci a mantenere un aggiornamento costante sulle nuove tecniche e metodologie nel campo dell’osteopatia e della fisioterapia?

“Facendo sacrifici. Molte volte ho rinunciato ai momenti di riposo, ai weekend con la famiglia e gli amici e, spesso, anche al lavoro. Ma è impossibile svolgere questa professione senza una formazione continua. Io e il mio staff siamo costantemente aggiornati sia sulle tecniche manuali sia sulle apparecchiature medicali”.

7. Cosa ti piace fare nel tempo libero quando non sei impegnato con i tuoi pazienti?

“Nel mio poco tempo libero mi dedico soprattutto alla mia famiglia e alle mie tre passioni: i viaggi, la cucina e i cavalli. Quando lavoro a Milano, per esempio, non vedo l’ora di recarmi a Pavia, nel maneggio dove si trovano i miei cavalli. Lì mi rilasso”.

8. Quali sono i benefici principali dell’osteopatia e della fisioterapia secondo te, e come comunichi questi benefici ai tuoi pazienti?

“Ho creato un metodo terapeutico che integra la fisioterapia e l’osteopatia, abbracciando diverse tecniche manuali che mi permettono di curare molteplici patologie, non solo le più comuni, come quelle ortopediche e legate a traumi o interventi chirurgici, ma anche quelle dell’apparato digerente, cardiovascolare, respiratorio, ecc. Questo metodo è applicabile a tutti, dal neonato all’ultraottantenne, dallo sportivo professionista all’amatoriale, garantendo la risoluzione del problema e un miglioramento della qualità della vita del paziente. Per quanto riguarda la comunicazione, ritengo sia efficace essere semplici, chiari e rassicuranti, evitando il più possibile i tecnicismi”.

9. Hai dei consigli per chi sta considerando una carriera nel tuo campo?

“Come dico sempre ai miei collaboratori: noi siamo stati scelti per donare salute e alleviare la sofferenza. Credo fermamente che, per fare questo, è necessario appassionarsi a questa professione, studiare tanto e non pensare al denaro”.

10. Quali sono i tuoi obiettivi professionali per il futuro e come pensi di raggiungerli?

“Progetti futuri? Tanti, ma mai troppi. Vorrei aprire uno studio anche a Bari e a Roma. Inoltre, desidero creare delle strutture da affidare ai miei collaboratori con il mio marchio Fisioo. Per realizzare tutto questo occorrono determinazione, tenacia e un grande lavoro di squadra”.

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