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Maria Rosaria Boccia a tutto campo: “Meloni sessista”, “con Sangiuliano posso scambiarmi anche qualche messaggio piccante”

Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano a Pompei per la cerimonia di consegna delle Chiavi d'oro della città al ministro della Cultura - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

All’incoronazione come re d’Italia, nel maggio 1805 in Duomo, Napoleone si pose da solo la corona sul capo e pronunciò una frase entrata negli annali: «Dio me l’ha data e guai a chi me la tocca». Intervistata dal vicedirettore di La Stampa Federico Monga, il casus belli del momento, Maria Rosaria Boccia, racconta un frase di Gennaro Sangiuliano che pare abbia dato il la ai suoi guai. «Ha detto: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”».

Dichiarandosi «imprenditrice da vent’anni nel settore del wedding», Boccia racconta il percorso per diventare organizzatrice di eventi ed esperta di comunicazione: «In Parlamento sono stata ideatrice di due intergruppi». La politica l’ha attratta «per una vicenda personale. Sentivo il bisogno di divulgare agli italiani i benefici della dieta mediterranea e della corretta alimentazione». Un gran bel salto per un’organizzatrice di matrimoni nata a Pompei, dove si sarebbe tenuto il G7 di settembre con una sua presunta candidatura come consulente del ministero della Cultura. Maria Rosaria Boccia racconta di aver conosciuto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano «nell’agosto del 2023 a Pompei, alla presentazione della candidatura della cucina italiana patrimonio dell’Unesco, attraverso conoscenze comuni». Sangiuliano dice di averla conosciuta nel maggio scorso; lei precisa che solo da allora «ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso». Andando su e giù per lo Stivale: «Il ministro è venuto più di cinque volte a Pompei. Poi siamo stati ad Ercolano, a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina, a Sanremo e a Milano all’Accademia di Brera».

Il ministro, dice Boccia, la presentava come «consigliere grandi eventi». Il giornalista le fa notare che il presunto contratto di consulenza sarebbe dovuto entrare in vigore da inizio agosto: «Sì, ma il ministro mi ha detto che questi viaggi mi servivano per conoscere la realtà del ministero in attesa che venisse formalizzata la nomina». Chi pagava queste trasferte? «Io ho sempre saputo che venivano pagate dal ministero. Io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria». Viaggi non solo istituzionali: «No, abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma e un altro a Roma».

Il 3 giugno scorso il sopralluogo a Pompei: per quale motivo? «Il ministro era stato invitato più volte dal direttore del Parco per verificare nuove scoperte ma non aveva mai accolto l’invito. Poi è venuto in visita privata a Pompei e, dopo aver pranzato, siamo andati agli Scavi e abbiamo fatto anche il sopralluogo per il G7, come certifica la mail pubblicata da Dagospia, inviata dal direttore del parco anche a me. Zurchtrieghel in tal senso è stato sollecitato più volte da Sangiuliano».

Nella mail «erano contenuti il percorso principale, i due percorsi alternativi per i ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell’organizzazione». Maria Rosaria Boccia inoltre sostiene di essere stata più di venti volte al ministero della Cultura, relazionandosi «col ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti. Ho documenti che certificano la mia presenza. Ho avuto accesso semplicemente a tutta l’organizzazione del G7».

«Il ministro è un po’ confuso»

Nella chiacchieratissima intervista al Tg1, Sangiuliano da chiamato i vostri rapporti “una relazione privata”. «C’è stata molta confusione fin dall’inizio nella comunicazione di questa sfera. Io confermo che il ministro è un po’ confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante».

Maria Rosaria Boccia reagisce con estrema durezza alla definizione che di lei ha dato Giorgia Meloni: «Questa persona». «Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità», ribatte Boccia. «Come ha fatto l’altra persona quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno, ndr) aveva violato un sentimento d’amore».

Gennaro Sangiuliano alla presentazione di “Pompei è arte” – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

«Da Giorgia Meloni un comportamento sessista»

«Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre, non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista».

In un post, Boccia scrive: “Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei palazzi del potere”. Nell’intervista, aggiunge: «Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Chi sono lo dovrebbe dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali».

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