Home CRONACA Grillo non molla, Conte tira dritto: sarà una guerra senza vincitore

Grillo non molla, Conte tira dritto: sarà una guerra senza vincitore

Beppe Grillo, 76 anni - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Scade oggi, domenica 22 settembre, il termine per votare i 20 temi messi sul tavolo dal MoVimento 5 Stelle per l’assemblea costituente, al via il 4 ottobre. Sia propaganda pilotata dal leader Giuseppe Conte, siano invece reali malumori della base, Beppe Grillo appare accerchiato. «Non serve più il Garante». Il fondatore carica a pallettoni la sua poderosa fucileria, il blog beppegrillo.it. Dove apre un epistolario coi suoi, chiamato “La bacheca del mugugno”, per raccogliere “segnalazioni e lamentele”.

Conte sostiene di «non essere in guerra con nessuno» e commenta: «Non riduciamo a una questione di persone. Il M5S è una comunità di donne e uomini che si impegnano tutti i giorni per portare avanti principi e battaglie anche nelle realtà locali. E oggi stiamo realizzando un progetto rivoluzionario. L’assemblea degli iscritti è sovrana. Diranno che Conte non va bene e bisogna cambiare il vertice? Benissimo, qualsiasi cosa si discuterà. Abbiamo bisogno di smuovere le acque».

«L’astensionismo ha superato il 50%, se continua così andrà a votare solo chi viene pagato per il voto”», insiste l’ex premier. «Il tema non è Conte-Grillo. Ho detto che non voglio condizionare questo processo e che non è possibile interromperlo. Dire oggi “questo non lo tocchiamo, quest’altro sì” significherebbe ammettere una deriva antidemocratica del M5S che io non consentirò mai, finché ci sarò».

«Grillo è il papà del Movimento, io non sono la mamma. Nessuno può disconoscere il merito della paternità, ma di contro non c’è Conte-mamma. C’è una comunità intera che si sente una comunità adulta e legittimamente si ritrova a discutere, a decidere del proprio futuro. Casaleggio aveva inteso questo processo come biodegradabile, questo esperimento non può rimanere identico a come era all’inizio».

«Beppe Grillo, per come sta scrivendo, intende il ruolo del garante come ruolo di interdittore. In realtà il garante dovrebbe esprimere un’autorità morale, continuare a essere un punto di riferimento, un padre nobile. Altrimenti non funziona, diventa antidemocratico».

«La politica è personalistica»

«La politica è personalistica, ma io non mi porrei il problema del leader di turno, perché è comunque giusto che ci vada solo uno e non dieci persone come rappresentanti a parlare con Meloni o Schlein o chiunque, il problema è il grado di discussione all’interno del partito. Io quando ero a Palazzo Chigi non ho portato i miei amici, e né avrei affidato il mio partito a mia sorella. Io ho nominato persone che addirittura non conoscevo, ho chiesto chi fossero i migliori, perché non ti devi circondare di cerchi magici di amici, parenti, amanti».

Lo scontro c’è eccome ed è totale, con buona pace di Conte che smentisce guerre in corso. Scrive Beppe Grillo sulla “Bacheca del mugugno”: “Come tutti ho ricevuto l’e-mail che invita a scegliere i temi. Lo dico con molta franchezza, mi sento un po’ preso in giro. I temi dovrebbero essere formulati in modo da consentire l’individuazione di una strategia per il futuro; invece, per la maggior parte si tratta di argomenti che potrebbero a malapena far parte di una campagna elettorale!”.

Beppe Grillo con la moglie Parvin Tadjk – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

“Tutto e l’opposto di tutto”

“Nei temi proposti si trova tutto e l’opposto di tutto, in altri casi è impossibile capire quale sia il tema perché quello che dice il titolo nulla ha a che vedere con il contenuto! La fase di selezione e raccolta dei temi e la sintesi che ci viene proposta, è stata realizzata senza alcuna trasparenza, non si sa chi l’abbia fatta, quale processo sia stato seguito e se nelle formulazioni abbiano partecipato o meno persone in conflitto di interesse con i temi stessi”.

“Se veramente sono stati presi in esame tutti i suggerimenti e con quale criterio. Per esempio, non si parla di “posizionamento politico” né di “offerta politica”. Come se queste fossero cose già decise e non è possibile mettere in discussione oppure, come se non avessero alcuna importanza. Se l’obiettivo strategico è quello di tornare ad essere il Movimento con il 32% di consensi non ci si può certo confinare in un’area dove ci sono solo cespugli e per giunta con scarsissimo spazio per crescere!”.

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