I soldati israeliani hanno fatto irruzione ieri mattina negli uffici di al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania, ordinandone la chiusura per 45 giorni.
Lo ha detto la stessa emittente del Qatar, ricordando che a maggio il governo di Tel Aviv aveva ordinato lo stop alle trasmissioni di al Jazeera in Israele perché considerata “un rischio per la sicurezza”. La cosa inquietante è che l’irruzione con decine di soldati israeliani sia avvenuta in diretta tv e che quello che vediamo è un vero attentato alla libertà di stampa e di parola.
La rete afferma che Israele prende sistematicamente di mira i suoi dipendenti nella Striscia di Gaza. Quattro giornalisti di Al Jazeera sono stati uccisi da quando è iniziata la guerra a Gaza lo scorso ottobre.
La rete televisiva Al Jazeera, con sede in Qatar, ha condannato l’incursione delle forze israeliane nel suo ufficio di Ramallah: ” Bisogna condannare e denunciare con veemenza questo atto criminale. L’irruzione nell’ufficio e il sequestro delle nostre attrezzature non sono solo un attacco ad Al Jazeera, ma un affronto alla libertà di stampa e ai principi stessi del giornalismo”.