L’Iran ha lanciato contro Israele 200 missili balistici. L’avvertimento che l’attacco era nell’aria è arrivato in Israele nel primo pomeriggio dall’intelligence Usa. Poco dopo Netanyahu ha aggiornato la popolazione con un breve messaggio televisivo in cui ha chiesto di mantenere i nervi saldi e di obbedire agli ordini.
In poco tempo le strade delle principali città si sono riempite di persone che correvano per recuperare i figli e portarli in luoghi sicuri. Con la notte è iniziata la pioggia di missili iraniani, che seguiva altri lanci di missili su Tel Aviv e Haifa da parte degli Hezbollah libanesi. Sirene di allarme sono allora risuonate con insistenza in tutto il Paese, costringendo diversi milioni di persone a chiudersi nei rifugi.
Netanyahu ha risposto dicendo che “l’Iran ha fatto un grosso errore e ne pagherà le conseguenze. Il regime iraniano non capisce la nostra determinazione a difenderci e la nostra determinazione a rispondere ai nostri nemici”.
Intanto l’Iran ha fatto sapere che “colpirà tutte le infrastrutture di Israele” se attaccato in risposta ai loro lanci missilistici di ieri. È la minaccia lanciata dal capo di Stato maggiore dell’esercito di Teheran: “Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un’operazione come quella di ieri sera sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira”.