Questa è la linea comune degli otto convocati dal giudice per le indagini preliminari nel carcere di San Vittore: sono tutti accusati di associazione per delinquere
Silenzio tombale dai capi curva di Milan e Inter. Questa sembra essere la linea comune scelta oggi dagli otto ultrà negli interrogatori di garanzia condotti dal gip Domenico Santoro e dai pm Sara Ombra e Paolo Storari.
È molto probabile che la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere sarà presa anche dagli altri 11 indagati, che saranno sentiti a partire dalla giornata di domani.
Oggi pomeriggio è stato ascoltato Christian Rosiello, bodyguard di Fedez accusato di associazione per delinquere come il leader della Sud da Luca Lucci. Oltre a lui il gip ha interrogato Islam Hagag, esponente della curva rossonera e amico del rapper, e altri due ultrà rossoneri, Fabiano Capuzzo e Alessandro Sticco.
Domani, invece, saranno interrogati il capo ultrà milanista Luca Lucci e quello interista Marco Ferdico, insieme agli altri finiti in carcere.
L’interrogatorio di Beretta
Stamattina i primi quattro indagati erano stati convocati dal giudice per le indagini preliminari Domenico Santoro nel carcere di San Vittore, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. È la linea comune scelta da Francesco Lucci, tra i capi della curva Sud milanista e fratello di Luca, che verrà sentito nei prossimi giorni, Riccardo Bonissi e Luciano Romano, accusati di associazione per delinquere come capi del tifo organizzato rossonero, insieme ad Andrea Beretta, l’ormai ex capo della curva Nord interista.
Beretta era ai vertici degli ultrà nerazzurri assieme a Marco Ferdico e Antonio Bellocco, esponente della omonima cosca di ‘ndrangheta e ucciso da Beretta, in carcere dal 4 settembre scorso. «Non c’è stata alcuna pressione per avere le tessere, che venivano regolarmente pagate, sui biglietti non ci sono mai state minacce dirette», ha detto il suo avvocato Mirko Perlino, «Beretta i rapporti con i calciatori non li aveva, qualcuno ha avuto dei rapporti con i calciatori e che io sappia erano molto cordiali, anche in occasione della finale». Gli interrogatori proseguono in giornata, nel pomeriggio e domani, anche e è possibile che tutti e sedici gli ultrà coinvolti condividano la linea del silenzio davanti a giudice e pm.