Sipario sul G7 Salute a Numana, perla delle Marche, luogo ameno che merita l’arrivo delle delegazioni a bordo di un corteo di Maserati scure. E l’elogio del ministro Orazio Schillaci al nosocomio locale: «Siamo qui anche perché quello di Torrette è risultato per il secondo anno consecutivo il miglior ospedale pubblico italiano». Gongola Paolo Gioacchini, chef del ristorante La Torre, snocciolando le portate per i potenti del mondo: «Carpaccio di ricciola nostrana, seguito dal gambero rosso alla pizzaiola e dalla nostra insalata mare-orto, preparata con verdure di produzione propria del nostro orto. Poi, astice alla catalana del Conero, con insalata di paccasasso e maionese alla lavanda del Conero». Si dovrebbe discettare di salute ma prevalgono le esigenze del palato…
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli adotta toni trionfalistici: «Ancona e le Marche sono oggi la capitale della sanità mondiale e tanti ospiti internazionali si sono ritrovati qui per affrontare le sfide del futuro in questo campo. Credo che questo debba essere motivo di grande orgoglio per la nostra regione ma allo stesso tempo è una grande responsabilità sotto molteplici punti di vista. L’arrivo a Numana degli ospiti delle delegazioni internazionali è stato un momento molto bello e significativo. Accoglierli in una delle location più suggestive e caratteristiche delle Marche ci ha reso orgogliosi. Certamente questa è un’occasione che serve anche per promuovere la nostra regione».
«Riguardo alla sanità marchigiana, nonostante tutte le criticità post Covid e del momento storico che stiamo vivendo in generale in tutto il Paese, che purtroppo dipendono da tante variabili e non tutte riconducibili naturalmente al nostro operato, si può affermare che si tratta di una sanità che ha sicuramente prodotto risultati importanti. Le Marche sono una regione che storicamente si pone tra le prime a livello nazionale per il rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza); è una regione benchmark, che quindi unisce la qualità dei servizi all’equilibrio dei conti».
«Per due anni consecutivi abbiamo avuto il migliore ospedale pubblico d’Italia, con il riconoscimento di Agenas verso l’ospedale di Torrette di Ancona, e, soprattutto, laddove anche oggi uno dei temi principali è l’invecchiamento sano e attivo, la nostra è una regione che ha questa componente nel suo Dna, rendendola di fatto una delle regioni più longeve d’Europa; inoltre, abbiamo l’INRCA, l’unico istituto nazionale per la ricerca in campo geriatrico riconosciuto a livello pubblico».
«La pandemia ci ha insegnato che la sanità non è solo negli ospedali, che devono essere destinati agli acuti, ma prima degli ospedali bisogna ricostruire un territorio che sia in grado di affrontare i bisogni della sanità e sostenere le nostre comunità. Lo ribadiamo continuamente, la medicina del territorio è fondamentale per il paziente e anche per il sistema. Non dobbiamo costruire solo gli ospedali ma un sistema che dialoghi con il territorio, che funzioni e che sia impegnato fortemente per affrontare le tante sfide che la sanità ha davanti. Solo così potremo essere più efficaci, più efficienti e garantire la salute ai nostri cittadini».
Le critiche
Vittorio Agnoletto di Medicina Democratica si oppone a questa logica autoelogiativa sulle colonne del Manifesto: “Dal 9 all’11 ottobre ad Ancona andrà in scena il G7 Salute. La prova definitiva del disinteresse dei nostri governi verso la salute del genere umano. Non ho mai riconosciuto alcuna legittimità ai G8, G7 e G20 e nessun diritto ai rappresentanti di quei Paesi di decidere a nome dell’umanità. Precisato questo, sarebbe logico aspettarsi, da un simile incontro, che si realizza dopo un lungo periodo pandemico, almeno il tentativo di mettere in sicurezza l’umanità, o almeno i propri cittadini, di fronte ad una possibile nuova pandemia, affinché a tragedia non segua tragedia. Tanto più quando ad organizzare l’incontro è uno dei Paesi che è stato maggiormente colpito dal Covid. Nulla di tutto questo”.
“Non è all’ordine del giorno una discussione su come garantire le cure universali. La parola impronunciabile è “brevetti” ossia l’Accordo Trips, sulla durata ventennale delle licenze, che regala una condizione monopolistica a Big Pharma sui prezzi e sui destinatari della propria produzione. Una condizione sperimentata recentemente per i vaccini e i farmaci contro il Covid, precedentemente per le terapie contro l’Hiv e in questi giorni con la mancanza di farmaci, anche nel nostro Paese, contro la talassemia ed altre malattie. L’industria farmaceutica nel mondo occidentale è totalmente privata con un business in continua crescita, come evidenziato dall’inchiesta realizzata dai giornalisti d’Investigate Europe Big Pharma nasconde i profitti nei paradisi fiscali -| Investigate Europe (investigate-europe.eu) «Strutture poco conosciute situate in territori a tassazione agevolata hanno aiutato le 15 più grandi aziende farmaceutiche ad accumulare, negli ultimi cinque anni, profitti che arrivano a 580 miliardi di euro».
Sanità fantastica occasione di profitti
“Un gruppo di lavoro coordinato dal prof. Massimo Florio, dell’Università di Milano, ha documentato la possibilità di costruire un’azienda europea pubblica del farmaco attraverso uno stanziamento annuo pari a quello che la Commissione Europea destina all’Agenzia Europea Spaziale. Proposta subito attaccata pesantemente dai vertici dell’Unione europea. Il programma ufficiale enfatizza l’approccio “One Health” come una formula magica. Ma “One Health” per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) significa: «Un approccio integrato e unificante che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi. Questo approccio riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali domestici e selvatici, delle piante e dell’ambiente… sono strettamente collegati e interdipendenti».
“L’opposto delle scelte compiute dalle leadership che si riuniranno ad Ancona; ogni transizione ecologica è quotidianamente sepolta da decisioni che proiettano nel futuro l’attuale modello di sviluppo. È ugualmente privo di senso parlare di “Welfare e benessere” “Prevenzione e stili di vita” “Rafforzamento dell’architettura globale in sanità” quando l’unica spesa che viene rafforzata è quella militare a danno di quella sociale. La sanità in tutto il mondo si è trasformata in una fantastica occasione di profitti per il privato. In Italia l’Area Studi Mediobanca ha stimato una crescita del 5,5% nel 2023 sul 2022 dei ricavi complessivi dei maggiori operatori sanitari privati, dopo un aumento del 2,7% registrato l’anno precedente; per i gestori di Rsa i ricavi in un anno sono stimati +14%”.