Home CRONACA Ursula von der Leyen fa il punto sulla questione migranti

Ursula von der Leyen fa il punto sulla questione migranti

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Concluso il vertice dell’Unione europea, la presidente Ursula von der Leyen, in conferenza stampa, ha annunciato: «Oggi abbiamo discusso tre elementi distinti: il primo riguarda i migranti che hanno bisogno di protezione e quindi i Paesi terzi sicuri, perché non necessariamente la protezione deve avvenire in Ue; il secondo riguarda chi non ha diritto a stare nell’Ue, e si è discusso di tempi e modi dei rimpatri; il terzo elemento è il lavoro dell’Unhcr e dell’Oim in Paesi fuori dall’Ue, laddove si vuole evitare che i migranti attraversino Paesi per raggiungere l’Ue ma stando così in Stati che hanno difficoltà a gestire la situazione».

«Uno dei principali punti di discussione è stato un approccio comune ai rimpatri», continua von der Leyen. «Oggi, vediamo che di tutti coloro che non hanno diritto a rimanere nell’Unione Europea, solo il 20% di coloro che hanno una decisione di rimpatrio vengono effettivamente rimpatriati nei loro paesi di origine».

«Quindi stiamo lavorando per migliorare questo lavoro operativo e presto presenteremo una nuova proposta legislativa – ne avevamo una dal 2018 ma è bloccata in Parlamento e Consiglio – per i rimpatri».

«In questo contesto, abbiamo anche discusso di modi innovativi per contrastare l’immigrazione illegale e sono state discusse diverse opzioni. Innanzitutto, la necessità di rivedere il concetto di Paese terzo sicuro».

Ursula von der Leyen riprende anche la lettera appena inviata ai leader Ue per rilanciare l’azione sui rimpatri dei migranti irregolari: «Dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all’idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell’Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri. Con l’avvio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche».

Piantedosi soddisfatto

Su quest’ultimo punto il ministro Piantedosi coglie la palla al balzo: «L’attenzione riservata al progetto da 15 Paesi europei e dalla stessa Unione Europea è la maggiore riprova del valore, sperimentale e innovativo, di un’iniziativa che si prefigge di contrastare l’immigrazione illegale senza incidere sulle garanzie dei diritti fondamentali delle persone», spiega alla Camera, rispondendo a una interrogazione sul Protocollo sottoscritto con l’Albania. «La lettera della Presidente Von der Leyen indirizzata ai Capi di Stato e di Governo, in vista del prossimo Consiglio Europeo, ne costituisce ulteriore conferma».

«Il forte calo del numero degli arrivi via mare dei migranti, -62% rispetto all’anno scorso e meno 30% rispetto al 2022, è frutto dell’efficacia degli interventi del governo e della sua capacità di creare convergenza a livello internazionale sulle proprie linee di azione», argomenta il ministro dell’Interno.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Il doppio binario

«Saremo sempre attenti e proattivi anche sul piano operativo affinché la strategia delineata possa produrre al più presto risultati concreti, contribuendo a ricondurre i flussi migratori entro una cornice di piena legalità e sostenibilità ed evitando che un’immigrazione incontrollata diventi un fattore di insicurezza». 

La linea del governo riguardo alle politiche migratorie «si muove su un doppio binario: da un lato la lotta al vergognoso traffico dei migranti e all’immigrazione illegale, dall’altro la promozione di canali di migrazione legale, con regole certe, semplici e chiare, per cui abbiamo favorito una migliore programmazione degli ingressi regolari, con numeri di gran lunga superiori a quelli del passato e con modalità più rispondenti alle esigenze del nostro sistema produttivo».

Articolo precedenteMilano, tenta un furto in un bar di via Cermenate: il gestore lo affronta con 20 colpi di forbici in strada, morto 37enne
Articolo successivoIl rapporto Istat sulla povertà in Italia fa paura