Home CRONACA Sangue e spranghe alla stazione di Verona: muore un 26enne

Sangue e spranghe alla stazione di Verona: muore un 26enne

La facciata della stazione ferroviaria di Verona - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

La stazione di Verona è tormentata da violenze e vandalismi, da un 39enne che si aggira brandendo minaccioso una spranga di ferro a un 36enne che lancia un basamento di pietra contro gli agenti di sorveglianza. Adesso un 26enne del Mali è morto perché, armato di un coltello, ha aggredito un poliziotto, che gli ha sparato. Matteo Salvini ha twittato: “Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere”. Suscitando sdegno e prese di distanza anche dalla compagine di governo.

Il ragazzo durante ha la notte rotto una vetrina dello scalo ferroviario, poi sarebbe uscito dalla stazione per dare in escandescenze: “In particolare”, ricostruisce un comunicato congiunto di Procura e Questura, “le telecamere cittadine lo hanno ripreso poche ore prima della tragedia mentre, sempre armato di coltello, aggredisce degli operatori della polizia locale che sono costretti ad allontanarsi e chiedere supporto per sfuggire alla sua furia”.

Fino “a scagliarsi anche contro un operatore della polizia ferroviaria che, aggredito da posizione ravvicinata, ha esploso tre colpi in rapida successione, uno dei quali ha colpito al petto lo straniero”. Lo stesso poliziotto ha tentato di rianimarlo, senza successo.

Contro il ministro delle Infrastrutture e il suo commento, per essere eufemistici, cinico reagisce il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd: «È un principio elementare di umanità non gioire per la morte di una persona, qualunque cosa abbia fatto e vedere Salvini festeggiare per la scomparsa di un uomo è una vergogna per il nostro Paese, che lui dovrebbe rappresentare. Seminare odio fa male a tutti».

Edmondo Cirielli, di Fratelli d’Italia: «Pur rammaricandomi per la perdita di una vita umana, esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti della Polizia di Stato coinvolti nei gravi fatti avvenuti a Verona».

Il grande impegno delle forze dell’ordine

L’assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi difende le forze dell’ordine: «Di fronte alla drammatica vicenda, una prima considerazione riguarda il forte e costante presidio presente nell’area della stazione e il grande impegno delle forze dell’ordine, sempre in prima linea per la difesa della sicurezza dei cittadini. Al rammarico per la perdita di una vita umana si unisce la grande solidarietà alla Polizia Ferroviaria e alla Polizia Locale coinvolte nell’ aggressione».

Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, acclama una mobilitazione: «È l’ennesimo episodio di criminalità alla stazione di Porta Nuova, dove uno straniero armato dà in escandescenza e aggredisce i poliziotti, con un epilogo tragico. Violenza, rapine, scippi, sono all’ordine del giorno nella zona della stazione di Verona. La Lega organizzerà un sit-in di protesta per sensibilizzare l’amministrazione comunale sull’allarme sicurezza nel quartiere, ascoltando la voce dei veronesi e dimostrando anche tutta la solidarietà agli agenti che quotidianamente sono al lavoro per contrastare la criminalità».

Agenti di polizia a presidio della stazione di Verona – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

No ai processi mediatici

Matteo Gasparato, presidente di Verona Domani, e Paolo Rossi, capogruppo in consiglio comunale, invocano assunzioni straordinarie nella polizia locale. «Chiediamo solo ad una certa parte di sinistra di evitare uscite mediatiche imbarazzanti, di evitare di andare in Consiglio Comunale a fare il processo mediatico al poliziotto».

«Chiediamo invece massimo sostegno e massima solidarietà a chi fa il proprio dovere e si è ritrovato a dover fare i conti con un soggetto fuori controllo armato di coltello. Chiediamo alle autorità competenti di favorire i processi di espulsione, perché anche le forze dell’ordine sono dinanzi ad una bomba sociale, quella della delinquenza straniera, impossibile da gestire senza adeguate celeri espulsioni».

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