Dopo le dimissioni di Francesco Spano, capo di gabinetto del ministro Giuli, si apre una crepa dopo l’altra nel partito di Giorgia Meloni, con la terra che pare mancare sotto ai piedi del titolare del dicastero della Cultura. C’è già chi insinua si prefiguri un nuovo “Caso Sangiuliano”. Ma al posto di Maria Rosaria Boccia, entra in scena Antonella Giuli, la sorella del ministro.
La stessa premier, intanto, ha ammesso difficoltà ai tempi della nomina di Spano: «Ricordo che quando si parlava della nomina di questa persona, c’è stata anche una polemica. Da FdI mi dissero che c’era nervosismo. Risposi dicendo: parlatene col ministro».
Spunta la chat di un coordinatore locale di Fratelli d’Italia dove dà del “pederasta” all’ex capo di gabinetto. Ma soprattutto un aspro alterco tra il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone e Antonella Giuli, addetta stampa di FdI alla Camera.
Si incrociano in Transatlantico, lei si avvicina e chiede lumi su un incontro con un giornalista fuori da Montecitorio, cosa avrebbe raccontato. «Ero in commissione», risponde secco Mollicone, «sei fuori strada!». Antonella Giuli non arretra: «Perché negare? È un atteggiamento da persona piccola piccola».
Mollicone si innervosisce visibilmente, guarda il questore di FdI Paolo Trancassini, dice che «è tutto folle, roba da pazzi». Giuli: «Vabbé, ne parleremo…». Lui si avvicina a pochi centimetri e alza il tono della voce: «Mi stai minacciando? Mi stai minacciandooo?». «Se per te parlare è minacciare, mi arrendo», replica Giuli.
Il conflitto d’interessi
Parallelamente, si aprono due visioni sul caso del conflitto d’interessi che Report tratterà domenica 27 ottobre. La trasmissione di Sigfrido Ranucci partirà con un’accusa al ministro Giuli. L’ipotesi è che nel 2022, quando dirigeva il Maxxi, avrebbe firmato un contratto di consulenza a Marco Carnabuci, il compagno di quello che allora era il suo segretario generale: Francesco Spano.
Secondo Report, il primo contratto a Carnabuci, come consulente legale del Maxxi, fu firmato nel 2018 dalla direttrice Giovanna Melandri, venendo rinnovato di anno in anno. «Anche quando», si racconta nello spezzone diffuso ieri, «nel 2022 Spano è stato richiamato a fare il segretario del museo sotto la presidenza di Giuli».
La fondazione Maxxi entra nel merito
La Fondazione Maxxi ribatte: al momento dell’insediamento di Giuli al Maxxi, nel 2022, Spano «ricopriva già l’incarico di segretario generale della Fondazione», come da nomina di Melandri. A questa ricostruzione sembra ispirarsi la premier Meloni quando afferma che il conflitto d’interessi «risale ai tempi della gestione di Melandri: nessuna di queste persone (Spano e Carnabuci, ndr) è stata nominata da Giuli».
Contro-replica di Report: «Spano è stato inizialmente nominato da Melandri, ma Giuli lo ha confermato e, come ci raccontano alcuni dipendenti del Maxxi, lo ha trasformato nella eminenza grigia della gestione del museo».