Si allarga l’indagine sul prelievo di migliaia di informazioni sensibili da banche dati strategiche nazionali. Le indagini della Dda di Milano e della Dna hanno portato venerdì 25 ottobre a 6 misure cautelari, tra cui i domiciliari per l’ex “super poliziotto” Carmine Gallo.
Tra gli indagati, che rispondono di concorso negli accessi abusivi della presunta organizzazione – composta da hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell’ordine e con al centro pure intercettazioni abusive – figurano Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei figli del patron di Luxottica, e Matteo Arpe. Nell’inchiesta sono coinvolti anche ex dipendenti di un’altra società di investigazione, la Skp di Milano.
Le accuse al centro dell’inchiesta sono associazione per delinquere, accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni abusive, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. La presunta associazione per delinquere avrebbe prelevato dalle banche dati strategiche nazionali informazioni su conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e altro, evadendo su commissione e dietro compenso, la richiesta dei “clienti”, tra cui soprattutto grandi imprese, studi professionali e legali, interessati a condizionare le attività di loro “concorrenti” con questo “dossieraggio”.
Fra gli spiati e hackerati ci sono il presidente del Milan ed ex ad dell’Eni, Paolo Scaroni, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, numerosi giornalisti come Giovanni Dragoni del Sole 24 Ore e Giovanni Pons di Repubblica.