Marco Bucci vince ma non stravince per niente le elezioni regionali in Liguria. A lui, candidato del centrodestra, vanno 291.093 voti, il 48,77% dei suffragi. Ad Andrea Orlando, centrosinistra, 282.669 voti, vale a dire il 47,36%. Rispetto a un totale di circa un milione e 400mila aventi diritto, messi insieme sono lontani dal rappresentare la metà degli elettori. Una vittoria di Pirro, se fossero state elezioni a sindaco sarebbe stato obbligatorio il ballottaggio, ma comprensibilmente Giorgia Meloni porta a casa il risultato e applaude.
«Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria!», festeggia la premier. «Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti».
«Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia».
Claudio Scajola, plenipotenziario del centrodestra a Imperia, si accoda: «Bucci ha vinto. Sarà un grande presidente della Liguria».
«Dal Ponente, che ha dato un grande contributo, gli giungano i migliori auguri di buon lavoro». Antonio Tajani parla di «vittoria del buon governo».
A sinistra il Levante, a destra il Ponente
La Liguria, cifre alla mano, è una regione spezzata in due, come da geografia: il centrosinistra sfonda nel Levante, a Genova e nello Spezzino, il Savonese e soprattutto l’Imperiese mostrano una forte connotazione di centrodestra.
Il Pd non ha di che lamentarsi, superando il 28 per cento dei consensi, seguito da Fdi al 14,8, dalla lista civica che sostiene neogovernatore al 9,4, dalla Lega all’8,5 e da Fi al 7,9.
Tracollo del M5S
Quindi Avs al 6,2, Orgoglio Liguria al 5,7, Orlando presidente al 5,4 e i 5 Stelle al 4,6: un tracollo, rispetto al 10,2 per cento delle europee e al 12,7 delle politiche del 2022.
Già squassato dallo scontro tra il garante e il leader, il MoVimento 5 Stelle si divide ancora sull’interpretazione dell’indesiderato Matteo Renzi: «Oggi hanno perso Conte e chi mette veti». L’ex premier rintuzza: «Con Renzi avremmo solo perso più voti».