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Omicidio Sara Centelleghe, i messaggi scambiati tra il killer e l’amica prima dell’omicidio: «Sei sotto?», «Arrivo»

Mentre la vittima stava già dormendo nel suo letto i due si danno appuntamento: il motivo ancora da chiarire

Ci sono alcuni elementi che sono ancora da chiarire sull’omicidio di Sara Centelleghe, la 18enne uccisa con 30 colpi di forbiciate dal vicino di casa Jashandeep Badhan, 19 anni, a Costa Volpino, nella bergamasca.

Sara quella sera era sola in casa, senza la mamma ma con un’amica. Sarà la 17enne a trovare il suo corpo e a far partire l’allarme avvisando i vicini. A riportare gli sviluppi sulle indagini, che per ora hanno portato all’arresto di Badhan (con una confessione dei fatti), è il Corriere della Sera.

Ci sono un paio di telefonate e dei messaggi che si sono scambiati, la sera del delitto, poco prima, intorno tra le 23.35 e 00.30 tra l’amica della vittima e il killer. Nel mentre Sara stava già dormendo nel suo letto. In questo scambio la 17enne e il 19enne si danno appuntamento. Non è ancora chiaro il motivo.

Anche se lei stessa dirà ai carabinieri di aver rifiutato, un’ora prima, l’invito dell’amico a «fare serata a Lovere». La ragazza si avvia, scendendo sotto casa. «Sei sotto?», gli chiede. Lui risponde che è lì.

Gli attimi prima della tragedia


La 17enne scende in ascensore con le chiavi per riaprire il portoncino. Non ha dato le mandate alla porta dell’appartamento, apribile dall’esterno. Il ragazzo vive nello stesso comprensorio di Sara. Conosce quindi scale, appartamenti. Nel corso della sua confessione ha raccontato di essere passato dai garage. Potrebbe non aver visto l’amica scendere e uscire, intenta magari ad accendere le scale. Badhan puntava a lei o a Sara? Questo aspetto non è chiaro. Sapeva però che le ragazze erano sole a casa, perché l’amica nello scambio di messaggi con lui glielo anticipa. Badhan apre il portone, entra.

Sarah sta dormendo nella sua stanza, si sveglia. «Chi sei?», gli chiede. Lui la riempie di pugni, lei cerca di difendersi ma lui prende un paio di forbici da un cassetto in cucina e la colpisce. Nel farlo si taglia anche lui. Una ferita che nasconderà agli inquirenti quando verrà portato in caserma, dai carabinieri della Compagnia di Clusone. Parla di una ferita al suo lavoro da elettricista, ma poi crolla. Oggi si tiene l’interrogatorio di convalida da parte del gip, ci sono alcuni aspetti che il ragazzo dovrà ancora chiarire.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.