Robert Downey jr. è noto per il suo sense of humour e gli outfit spesso eccentrici. Soprattutto, per il ruolo di Iron Man nella saga degli Avengers. Guai a chi glielo tocca: «Farò causa a tutti i futuri dirigenti che progetteranno di ricreare il mio personaggio con l’AI», avverte l’attore.
«Non mi preoccupo che possano rubare l’anima del mio personaggio, perché ci sono solo tre o quattro persone che prendono tutte le decisioni e non lo farebbero mai, né con me né senza di me», ha proseguito Downey, ospite del podcast On with Kara Swisher.
La conduttrice gli fa notare che un giorno o l’altro quegli eventuali dirigenti passeranno a miglior vita e saranno sostituiti. Lui: «Hai ragione. Vorrei dichiarare ufficialmente che intendo fare causa a tutti i futuri dirigenti solo per precauzione». Swisher lo incalza: «Ma sarai morto».
Downey: «Ma il mio studio legale sarà ancora molto attivo… Si tratta di una cosa che mi riguarda solo minimamente, questo perché ho una vera vita emotiva che sta accadendo in questo momento e dove non c’è molto spazio per l’intelligenza artificiale».
Robert Downey jr. è decisamente scettico verso l’AI. Infatti, nel podcast descrive McNeal, opera teatrale che racconta i pericoli dell’era dell’intelligenza artificiale, in scena al Centre Theatre di New York fino a novembre. L’attore l’ha scritta insieme al drammaturgo vincitore del premio Pulitzer Ayad Akhtar e al regista Bartlett Sher.
Il Nobel e l’intelligenza artificiale
È il primo ruolo teatrale a più di 40 anni dall’ultima apparizione di Downey nel musical off-Broadway America Passion. La storia è quella di uno scrittore alcolizzato e in crisi creativa, ossessionato dalla vittoria del Premio Nobel per la letteratura, che decide di utilizzare l’AI per scrivere la sua prossima opera.
Insieme a Downey, una schiera di lavoratori del cinema si dichiarano allarmati sugli sviluppi dell’AI e dell’uso che ne faranno gli studios cinematografici.
Lo sciopero
Per queste ragioni, l’anno scorso è stato indetto uno sciopero di quattro mesi dal Sag-Aftra, il sindacato Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists. Alla fine, il sindacato ha firmato un accordo che richiede alle produzioni di ottenere il consenso informato degli attori prima di utilizzare le loro repliche digitali.
Un portavoce di Sag-Aftra sostiene in particolare che Downey ha il diritto di rifiutare l’uso di qualsiasi replica digitale nei film, grazie alla nuova legge della California che vieta la riproduzione non autorizzata delle sembianze di un performer deceduto senza consenso preventivo. La legge, firmata a settembre dal governatore della California Gavin Newsom, è stata sostenuta dal sindacato.