Home CRONACA In Iran torna la legge della Sharia

In Iran torna la legge della Sharia

Incredibile, sembra di stare nel terzo mondo. Le autorità iraniane hanno amputato le dita di due uomini condannati per furto, in un uso raro di una punizione consentita dal codice penale della repubblica islamica, la legge della Sharia, ma condannata come abominevole e illegale dagli attivisti.

I due fratelli hanno subito l’amputazione di quattro dita della mano destra da una macchina a ghigliottina nella prigione dell’Iran nord-occidentale. Lo fa sapere l’ong Human Rights Activists News: “Le amputazioni come forma di punizione sono vietate dal diritto internazionale. In particolare dal divieto di tortura e di trattamento o punizione crudele, inumano o degradante come delineato nella Convenzione contro la tortura e nel Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l’Iran è firmatario”.

Shahab e Mehrdad Teimouri erano stati inizialmente arrestati nel 2019 con l’accusa di furto e condannati alla reclusione e all’amputazione delle dita. Secondo l’Abdorrahman Boroumand Centre, negli Stati Uniti, le autorità iraniane hanno amputato le dita di almeno 131 uomini da gennaio 2000.

La Sharia, la legge sacra della religione islamica basata sul Corano. In arabo la parola “shari’a” letteralmente vuol dire “strada battuta”. Anche se il senso comune è “legge”. La Shari’a si estende fino a comprendere ogni atto umano, da quelli individuali e interiori, legati al culto, a quelli esteriori, come quelli legati all’interazione sociale, dalla sfera personale a quella politica.

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