Lunedì il meteo dovrebbe consentire l’avvio delle operazioni, già rinviate per due volte. Una prima “preallerta” fissata per mercoledì è saltata per l’ondata di scirocco che ha alzato onde fino a quattro metri e di fatto azzerato gli arrivi.
La seconda, prevista per i giorni successivi è stata fatta slittare per le condizioni non ottimali del mare.
Dalla serata di sabato il Mediterraneo dovrebbe tornare ad essere clemente e dopo due settimane di tempesta è prevedibile che in tanti tentino la traversata, tanto dalla Libia, come dalla Tunisia. Dopo il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea del provvedimento il rischio è che l’Europa superi il decreto italiano sui paesi sicuri.
Mettendo una pietra tombale su tutto. Anche se già oggi i giudici possono negare i rimpatri. E su tutto aleggia una teoria del complotto che comprende la riforma della giustizia.
A cosa servirà la ripresa dell’operazione Albania
La ripresa dell’operazione Albania servirà a ricominciare a utilizzare l’hotspot albanese. Comprese le tre strutture del centro di Gjader: quella per i richiedenti asilo, quella per i migranti da rimpatriare e il penitenziario. Ci sono 300 lavoratori: traduttori, addetti alle pulizie, personale medico e infermieristico. Oltre alle forze di polizia.