In Italia gli aumenti di stipendio sono in buona parte privilegio di chi ha un contratto a tempo indeterminato e quindi matura gli scatti di anzianità. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini si batte da anni per maggiori riconoscimenti economici ai lavoratori. E sarebbe il primo a giovarsene, con quasi 300 euro in più nella sua busta paga.
Lo scrive Il Giornale, sostenendo di avere i documenti che lo proverebbero. “Nel settembre del 2023, lo stipendio lordo riconosciuto al segretario generale della Cgil è stato pari a 7.359 euro. Parliamo di una cifra lorda, la retribuzione netta, finita in tasca di Landini a fine mese, è stata pari 3.863. Dopo un anno, e dunque prendendo in visione la busta paga riferita al mese di settembre 2024, si nota il balzo: lo stipendio di Landini passa dai 7.359 euro lordi alla cifra di 7.616 (lordi). A fine mese il netto incassato da Landini è pari a 4.021. L’aumento è tondo tondo: 257 euro al mese in più sullo stipendio. Che a fine anno consentono all’ex leader della Fiom di portare a casa un incremento di tesoretto di 3.598 euro. L’aumento di 257 euro, infatti, va spalmato su 14 mensilità. Perché, da capo del sindacato rosso Landini ha diritto non solo alla famosa tredicesima natalizia ma anche alla quattordicesima erogata nel mese di giugno”.
“Un sindacalista, si direbbe, «fortunato». La quattordicesima è un privilegio che non tutte le aziende riconoscono ai propri dipendenti. La Cgil sì. Nel mese di giugno 2024, tra stipendio e quattordicesima, Landini ha intascato la somma di 14.915 euro lordi. Di netto in busta paga 8.394 euro. Ritornando all’aumento in stipendio, si è arrivati alla cifra di 257 euro gradualmente. Nei primi mesi del 2024 l’incremento in busta paga è stato più basso, pari a 120 euro circa. Per arrivare poi a regime nel mese di settembre. Da dove arriva il ritocchino? Due fattori hanno fatto lievitare la busta paga del segretario. Il rinnovo del regolamento per tutto il personale Cgil approvato dall’assemblea generale (dove Landini ha la maggioranza) il 7 dicembre 2023”.
“Il secondo fattore è sicuramente lo scatto di anzianità maturato da chi lavora (in distacco sindacale) da oltre 30 anni. Insomma, in attesa dello sciopero generale, indetto per il 29 novembre prossimo contro il governo, si inizia a muovere qualcosa in casa Cgil. La battaglia per l’aumento dei salari dà i primi frutti. «Noi abbiamo bisogno di aumentarli i salari, non di abbassarli», tuonava Landini qualche giorno fa contro la manovra varata dal centrodestra. Giusto. Bisogna dare l’esempio, iniziando da casa propria. Ossia dal capo. Giustissimo!”.
“Nel regolamento approvato nel dicembre del 2023 sono state individuate anche le tabelle retributive per tutti i vertici dell’organizzazione sindacale. Dal segretario generale a quello di circolo. Tutti «stipendiati» dalla cassa del sindacato. Il Giornale è in grado di rendere note alcuni passaggi della tabella. Per citare alcuni esempi: il segretario regionale Cgil (Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania) ha diritto a uno stipendio loro pari a 4.735 euro. Parliamo delle regioni più grandi e con un maggior numero di iscritti. L’indennità scende a 3.700 euro lordi per le regioni piccoli. Un segretario di categoria porta a casa 3.100 euro lordi a patto che la federazione abbia più di 40mila iscritti. Si può tranquillamente ammettere: la vita del sindacalista, tra conferenze, scioperi, interviste, alla fine ripaga”.