Fa lo gnorri, Giuseppe Sala, sull’Equalize-Gate. «Ci sono situazioni che a noi, come Comune di Milano, erano ignote», azzarda il sindaco di Milano. E aggiunge: «Io personalmente, e lo dico senza timore di smentita, non sapevo nemmeno dell’esistenza di questa società».
«È chiaro che ci sono degli elementi che sono preoccupanti, non c’è dubbio», si rende almeno conto Sala, riferendosi all’inchiesta sui dossier illegali in cui sarebbe indagato anche il presidente di Fondazione Fiera Milano, ora autosospeso, Enrico Pazzali.
Le dimissioni di Pazzali? «È una questione seria, che va vista con grande attenzione e con grande completezza di informazioni che oggi ancora non abbiamo».
Se ne riparlerà al prossimo Consiglio generale di Fondazione Fiera, in programma giovedì 7 novembre.
«È stato convocato dal vicepresidente facente funzione, che è rappresentante del Comune di Milano, Davide Corritore».
“Li lascio lavorare”
«Per cui che facciano questo consiglio, vediamo che quadro fanno, dopodiché Corritore verrà da me e cercheremo di capire quale è il bene per la Fondazione. Io li lascio lavorare».
«Io non chiedo, voglio che facciano un accordo. C’è la situazione personale di Pazzali, e c’è la situazione di Pazzali relativamente a Fondazione».
“Quadro più possibile completo”
«Io, responsabilmente, ho chiesto al nostro rappresentante di avere un quadro il più possibile completo e anche di ascoltare i rappresentanti e gli altri enti. Non è una cosa che si può chiudere tra me e Fontana e sarebbe sbagliato».
«Poi, che Fontana abbia la sorveglianza gli dà più responsabilità. La Fondazione però è stata sempre retta da tanti enti, per cui non è giusto che si prenda qualunque decisione non avendo sentito i rappresentanti di questi enti come la pensano».
