Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, annuncia che «le prime truppe nordcoreane sono già finite sotto il fuoco ucraino a Kursk». Potrebbe essere l’escalation da tempo denunciata da Zelensky e dagli alleati occidentali, dopo l’arrivo nelle scorse settimane in Russia dei soldati di Pyongyang, pronti a unirsi all’invasione russa.
Zelensky sostiene che sulla base delle informazioni d’intelligence «ci sono già oltre 11.000 nordcoreani nella regione. Vediamo un aumento delle truppe di Kim Jong-un e nessun aumento nella reazione dei nostri partner». Per il leader ucraino, la risposta degli alleati all’escalation impressa da Pyongyang «è pari a zero».
I legami tra la Russia e la Corea del Nord sembrano più solidi che mai, testimoniati chiaramente dall’incontro al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Song Hui, che ha portato il «saluto profondamente sincero, caldo e cameratesco» del suo leader Kim Jong-un.
È un’alleanza militare che preoccupa anche la Corea del Sud. Tanto che il presidente Yoon Suk-yeol ha chiesto «contromisure approfondite contro la cooperazione militare illegale», impegnandosi a rafforzare la sicurezza e la difesa di fronte a quella che ha definito «una minaccia significativa per la nostra sicurezza nazionale».
Nel frattempo, il fronte continua a mettere in difficoltà le forze ucraine, che perdono terreno a Kursk mentre le truppe russe guadagnano rapidamente territori nella regione orientale di Donetsk. Solo a ottobre, le truppe di Putin sono avanzate di 610 chilometri quadrati, stando a un’analisi dell’Afp dei dati del think tank americano Institute for the Study of War (Isw).
“Sostegno a Kiev solido come una roccia”
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock garantisce che il sostegno a Zelensky sarà «solido come una roccia». Baerbock ha riconosciuto che Mosca sta «cercando assistenza militare» da Pyongyang e ha invitato gli alleati dell’Ucraina a fornire più sistemi di difesa aerea.
Infatti, Zelensky chiede alla Germania – secondo maggiore fornitore militare dell’Ucraina dopo gli Stati Uniti –i missili Taurus a lungo raggio, ma c’è il veto del cancelliere Olaf Scholz, preoccupato da un ampliamento del conflitto. Scholz ha anche respinto la richiesta dell’Ucraina di un invito immediato nella Nato, punto chiave del “Piano della Vittoria” presentato da Zelensky agli alleati occidentali.
I missili nordcoreani di avvertimento agli Usa
La Corea del Nord ha lanciato diversi missili balistici a corto raggio verso il suo mare orientale, fa sapere l’esercito sudcoreano, a poche ore dalle elezioni presidenziali statunitensi: un chiaro avvertimento agli Usa. Il lancio avviene pochi giorni dopo che Kim Jong-un ha supervisionato un test di volo del nuovo missile balistico intercontinentale progettato per raggiungere la terraferma degli Stati Uniti.
In risposta, gli Usa hanno fatto volare un bombardiere B-1B a lungo raggio, durante un’esercitazione trilaterale con Corea del Sud e Giappone. Attirando l’ira della potente sorella di Kim, che parla di «minacce militari aggressive e avventurose».