Tel Aviv è stata bloccata per ore da migliaia di cittadini, scesi in strada per protestare contro la decisione di Netanyahu di far fuori il ministro della Difesa Yoav Gallant e sostituirlo con il già ministro degli Esteri Israel Katz. I manifestanti sono partiti da un centro commerciale per poi sfilare sull’autostrada Ayalon, dove hanno appiccato un falò ripetendo slogan contro il governo.
Chiedono a gran voce a Katz di dare priorità a un accordo per la liberazione degli ostaggi tuttora detenuti a Gaza. Sbandierando cartelli con le scritte “Meritiamo leader migliori” e “Non lasciamo indietro nessuno!”.
Un uomo coi polsi ammanettati indossava una maschera con le sembianze di Netanyahu: “Bibi traditore! Sei colpevole”, gridava una parte della gente presente.
«Noi manifestanti crediamo che Gallant… Sia in realtà l’unica persona normale del governo», ha detto Samuel Miller, insegnante di 54 anni, criticando l’amministrazione di Netanyahu per aver «aperto nuovi fronti in guerre senza motivo».
«Non sta facendo nulla per salvaguardare la nostra pace, la pace dei palestinesi, la pace di tutti in questa regione. E il governo non ha fatto assolutamente nulla per liberare gli ostaggi a Gaza».
“Immediato rilascio degli ostaggi”
Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha diramato un comunicato dove si legge: “Ci aspettiamo che il nuovo ministro della Difesa, Israel Katz, dia la priorità a un accordo sugli ostaggi… Per garantire l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi”.
Lo stesso ministro uscente Gallant ha a sua volta invitato il governo a riportare a casa gli ostaggi, affermando in tv: «Dobbiamo farlo rapidamente, mentre sono ancora vivi».
“Netanyahu non qualificato”
Einav Tzangauker, il cui figlio Matan è tra gli ostaggi, era tra coloro che protestavano contro Netanyahu a Tel Aviv. «Se è possibile sostituire un ministro della Difesa nel bel mezzo di una guerra, allora è sicuramente possibile sostituire un primo Ministro che non è qualificato per riportare indietro gli ostaggi. Netanyahu sta intenzionalmente mettendo in pericolo la sicurezza di Israele e tutto questo a causa di una disputa tra lui e Gallant su come continuare la guerra».
Secondo i dati del ministero della Sanità del territorio gestito da Hamas, che le Nazioni Unite considerano affidabili, la campagna di rappresaglia di Israele ha ucciso 43.391 persone a Gaza, la maggior parte civili. Durante l’attacco del 7 ottobre che ha fatto esplodere le polveriere, i militanti palestinesi hanno sequestrato 251 ostaggi, 97 dei quali si trovano ancora a Gaza.