Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è volato a Pechino per incontrare il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo Zhao Leji. «C’è una crescita di volontà di collaborazione reciproca», spiega il capo dello Stato. Anche per quanto riguarda la volontà di pace». Su questo punto, è perentorio: «La Cina si adoperi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina, primo passo per una pace giusta».
«La nostra aspettativa è che Xi faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale, adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina».
«Non è pensabile che un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu violi, come ha fatto la Russia, norme fondamentali del diritto internazionale usando la forza contro un suo vicino più piccolo per imporgli la propria volontà».
«Accondiscendere a un tale comportamento significherebbe consegnare alla barbarie la comunità internazionale». Le parole del presidente risuonano potentemente, considerate le strette relazioni e una sorta di alleanza tra Pechino e Mosca.
A ogni modo, Mattarella sottolinea di aver «registrato con il presidente Xi Jinping piena sintonia e convergenza di valutazioni». Nel quadro di un «rapporto antico che trova oggi una trova oggi una declinazione attuale piena e collaborativa sul piano politico e sulla visione internazionale, per quanto riguarda la volontà di pace, del multilateralismo, di apertura nelle relazioni economiche. Questa visita per me è molto importante».
“Approfondire le relazioni”
Gli dà manforte il premier cinese Li Qiang: «Nell’arco di oltre tre mesi la premier Meloni e il signor presidente hanno effettuato rispettivamente due visite in Cina a dimostrazione di una grande attenzione e una volontà attiva italiana di approfondire ulteriormente delle relazioni tra Cina e Italia, che sono molto apprezzate dalla Cina».
«Il Presidente Mattarella è uno statista di grande reputazione in Italia e un amico di vecchia data del popolo cinese. Presta da sempre attenzione e sostegno alla causa dell’amicizia tra Cina e Italia e ha dato contributi importanti alla promozione dello sviluppo delle relazioni bilaterali».
“Abbiamo a cuore gli investimenti cinesi in Italia”
Prima del rientro al Quirinale, Mattarella ha toccato anche l’esigenza di un riequilibrio nei rapporti commerciali: «Abbiamo un interscambio che nell’arco di sei anni, dal 2016 al 2022, si è raddoppiato passando da 38 miliardi a 74 miliardi nel 2022; con due osservazioni: la prima che è ancora al di sotto del potenziale e quindi la volontà di aumentare il flusso commerciale; l’altra è l’esigenza di un riequilibrio nello sviluppo dei rapporti commerciali di importazione-esportazione».
«Così come per gli investimenti, noi abbiamo molto a cuore quelli cinesi in Italia e incoraggiamo gli italiani in Cina che sono cresciuti in maniera molto veloce, sono arrivati a 15 miliardi nel 2023. Auspichiamo che anche quelli cinesi possano crescere velocemente e anche questi sono al di sotto del potenziale possibile».