Donald Trump non ha mai nascosto la sua diffidenza per gli allarmi sul clima, anzi: la sua opposizione è così netta che, nel giorno del suo insediamento, il 20 gennaio 2025, firmerà immediatamente l’ordine esecutivo per il ritiro dall’accordo di Parigi.
Ovvero il trattato internazionale stipulato tra gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), per la riduzione di emissione di gas serra.
Lo afferma il Wall Street Journal, che lo avrebbe appreso da fonti vicine al 47esimo presidente degli Stati Uniti. L’autorevolissimo quotidiano ricorda inoltre che Trump si era già ritirato dall’accordo nel 2019, durante il suo primo mandato e che il suo successore alla Casa Bianca, Joe Biden, aveva aderito di nuovo all’intesa con un ordine esecutivo firmato, anche lui, nel giorno del suo insediamento.
Trump intanto spadroneggia anche in Arizona e arriva a 312 grandi elettori, largamente oltre i 270 necessari per la vittoria, distaccando di gran lunga i 226 di Kamala Harris.
Con gli 11 voti elettorali dell’Arizona, che nel 2020 andarono a Biden, Trump ha vinto in tutti e sette gli swing states.
Vincitore assoluto
I media Usa hanno dichiarato The Donald vincitore in più della metà dei 50 stati, compresi Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, che alle precedenti elezioni votarono per i democratici.
Il presidente eletto ha comunicato che Mike Pompeo e Nikki Haley non saranno chiamati a far parte della sua seconda Amministrazione.
I primi due “fatti fuori”
«Non inviterò l’ex ambasciatrice all’Onu Nikky Halei, né l’ex segretario di Stato Mike Pompeo a unirsi all’Amministrazione, attualmente in fase di formazione», ha scritto nella notte il tycoon in un post su Truth.
«Ho apprezzato molto il lavoro fatto con loro in passato e desidero ringraziarli per il servizio reso al nostro Paese».