Il 9 novembre 2024, nel prestigioso Qi Clubbing di Erbusco (Brescia) si è tenuta la presentazione ufficiale di Libera di Guarire, il libro della dott.ssa Giordana Proto, naturopata ed esperta in medicina olistica. Quest’opera racconta il percorso di remissione dell’autrice dalle malattie croniche, illustrando l’efficacia di un approccio integrato che combina medicina allopatica e naturopatia per raggiungere un benessere profondo e duraturo.
L’evento ha avuto come ospite d’eccezione: Fabrizio Corona, testimonial del progetto, che ha condiviso la serata con Giordana Proto, confermando la sua vicinanza a questa iniziativa. Durante la presentazione, Giordana Proto ha condiviso la sua storia di guarigione e crescita personale, regalando agli ospiti una copia del libro e un invito a scoprire un nuovo approccio alla salute.
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Il libro Libera di guarire di Giordana Proto
1. Il suo libro esplora il concetto di salutogenesi, in cui la salute non è solo assenza di malattia. Cosa l’ha portata ad adottare questo approccio e in che modo lo ha aiutato personalmente?
“Il “senso di coerenza” che è alla base della salutogenesi mi ha permesso di bilanciare lo stress dettato dalle malattie, dal senso di inadeguatezza, dalla paura di “essere da meno” in quanto malata, dall’impossibilità di vivera la vita allo stesso modo di chi mi circondava. Studiando ho però compreso che si doveva andare oltre e far si che oltre alle risorse esogene (ambiente e relazioni positive, alimentazione sana) si dovevano affiancare integratori naturali, micoterapia, floriterapia e tutto quel che la medicina naturale mi dava come strumento”.
2. In Libera di Guarire racconta la sua lunga lotta con le malattie croniche. Quali sono stati i momenti più significativi del suo percorso di remissione e cosa ha imparato da queste esperienze?
“I piccoli miglioramenti quotidiani sono stati I primi segnali significativi che mi hanno fatto rendere conto di essere sulla strada giusta e che mi hanno insegnato a perseverare nel percorso che stavo testando su me stessa e che mi ha portato alla remissione completa dalle svariate patologie di cui soffrivo. La cosa più importante che ho imparato è stata lottare e non farmi abbattere dalle piccole ed invevitabili flessioni che durante un percorso lungo possono capitare”.
3. Il suo lavoro sottolinea l’importanza della combinazione tra medicina allopatica e naturale. Quali sono le principali difficoltà nell’integrare questi due approcci e come possono sostenersi a vicenda?
“La principale difficoltà risiede nell’apertura mentale del paziente e del medico. Purtroppo ancora in pochi riescono a comprendere quanto un percorso di connubio tra la medicina allopatica e quella naturale sia determinante al fine di raggiungere il miglior equilibrio per la salute del paziente. La medicina allopatica o tradizionale è necessaria ma questa non contempla una fotografia ed un percorso che integri nel suo insieme il paziente; il nostro organismo è un complesso equilibrio di psiche, emozioni, organi, tessuti ed energia. La medicina naturale supporta nel suo insieme il processo di guarigione dell’individuo anche considerando gli “scarti” fisiologici che I farmaci chimici depositano nel nostro organismo; trovare il modo di eliminare questi scarti non solo permette al paziente di non avere effetti collaterali ma migliora le prestazioni del farmaco stesso”.
4. La sua esperienza personale ha portato alla scrittura di questo libro. Cosa spera di trasmettere ai lettori che, come lei, stanno affrontando sfide di salute complesse?
“È determinante avere pazienza e perseverare nel percorso di remissione che in media non dura meno di 9/12 mesi. Capisco che questo tempo possa sembrare lungo ma pongo sempre una domanda a chi ho davanti, “da quanto tempo stai male?” Nel 90% dei casi mi rispondono da molti anni, ecco allora rispondo che 9 mesi non sono niente a confronto, soprattutto perchè durante il percorso si apprezzeranno tanti piccoli miglioramenti quotidiani che rendono ogni giorno una conquista che rende la remissione sempre più vicina. Cerco di trasmettere sempre forza e coraggio durante tutto il percorso di “rinascita” perchè so in prima persona quanto le rinuncie ed I sacrifici possano essere sfiancanti psicologicamente ma so anche bene che il traguardo è una festa meravigliosa!”
5. Parla spesso dell’importanza di essere ascoltati e compresi nel percorso di cura. Che consigli darebbe a chi si sente trascurato nel proprio percorso di guarigione?
“Come spesso ripeto le emozioni e la psiche giocano un ruolo importantissimo durante tutto il percorso di remissione e mi viene naturale accompagnare I miei assistiti lungo la strada proprio perchè a me non è stato concesso, mi sono sentita solo un numero che rimbalzava da un professionista all’altro. È determinante comprendere quanto “non” si è ascoltati”.
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