Vladimir Putin ha bluffato più volte e ci si può solo augurare che sia così anche adesso, minacciando i Paesi che «permettono che le loro armi vengano usate contro il territorio russo» e paventando la «nuova natura globale della guerra».
Ritorna anche sul solito spettro del ricorso ad armi nucleari, più volte proiettato in mille giorni di conflitto, ma soprattutto lascia intendere che Inghilterra e Stati Uniti potrebbero essere attaccati, consentendo all’Ucraina di sparare i loro missili Atacms e Storm Shadow nel territorio russo.
«Abbiamo il diritto», dichiara il presidente russo, «di usare le nostre armi contro le basi militari nei Paesi dove si permette che le loro armi vengano sparate contro di noi. In caso di escalation, noi risponderemo velocemente sulla base del principio di reciprocità».
Questo dopo aver appena cambiato la dottrina nucleare russa: d’ora in poi le atomiche potranno venire utilizzate contro Paesi nemici privi di arsenali nucleari, se alleati di Stati che li hanno.
A parte le frasi allusive, di reale c’è stato il lancio su Dnipro del nuovo missile balistico Oreshnik a medio raggio. In un primo tempo annunciando l’arrivo di un missile intercontinentale balistico Rubezh, capace di portare testate atomiche sino a 6.000 chilometri di distanza. Invece è stato lanciato il molto meno potente Oreshnik, che è balistico, ma non intercontinentale.
Il missile Oreshnik
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha reso noto che Mosca ha inviato una notifica automatica a Washington attraverso il Centro per la riduzione del rischio nucleare, 30 minuti prima del lancio dell’Oreshnik. Putin sostiene che il missile abbia colpito la fabbrica di una compagnia aerospaziale, la Yuzhmash, situata nell’area industriale di Dnipro, dove vengono prodotte anche componenti missilistiche.
Putin punta poi il dito sugli Stati Uniti: «Hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, che aveva messo al bando gli euromissili». Decisione presa dalla prima amministrazione Trump, nel 2019. «Quindi», ha precisato Putin, «Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti».
“Terza guerra mondiale già in atto”
«Sono loro ad aver provocato l’escalation in Ucraina», obietta la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, ribadendo che gli Stati Uniti «non hanno motivo» di modificare la loro dottrina nucleare.L’ex capo delle forze armate ucraine e oggi ambasciatore a Londra, Valerii Zaluzhnyi, parla di «Terza guerra mondiale già in atto».
Invece il capo del Cremlino si dichiara pronto a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma anche a «qualsiasi sviluppo degli eventi». Per Joe Biden, Putin è un «leader razionale che ha sbagliato i calcoli». In questa fase, il leader russo sembra convinto che alzare l’asticella nella fase di interregno precedente al 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Trump, corregga l’aritmetica del suo testa a testa con gli Usa.