L’assemblea costituente del M5S, a larga maggioranza, cassa la figura del “garante” Beppe Grillo e cancella il limite dei due mandati elettivi.
«Il fuoco è vivo», esorcizza Giuseppe Conte, «non si è spento, è sempre dentro di noi, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte. Beppe è entrato a gamba tesa in questo processo di riforma del Movimento».
A gamba tesa
«Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di trasverso ed entrasse a gamba tesa. Un garante che ci ha detto da subito, e lo ha ripetuto formalmente con pec e video sui social, che c’erano alcune cose di cui potete discutere a e altre di cui non potete discutere».
«Questo ha creato un corto circuito: mi è stata anche proposta la stessa logica verticistica di decidere tutto in caminetti ristretti e a geometria variabile ma l’ho rifiutata: l’assemblea degli iscritti è sovrana».
“Da francescani a gesuiti”
«Ho ricevuto battute velenose ma sono andato avanti pensando sempre bene del Movimento. Non è una questione personale, ma qui avete posto una questione politica, avete votato questo quesito e ne prendiamo atto».
Grillo risponde sfottendo il movimento: «Da francescani a gesuiti. La missione principale dei Francescani è quella di seguire l’esempio del santo, vivendo una vita umile e a servizio agli altri».