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Il bla bla bla per la Giornata contro la violenza sulle donne

Le scarpe rosse sono il simbolo della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Oggi, 25 novembre 2024, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale dell’Onu con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. I commenti e i moniti delle istituzioni si succedono a struttura piramidale: si comincia con il presidente della Repubblica. In mezzo a parecchia retorica e altrettante buone intenzioni, non è facile cogliere qualcosa che somigli a verità.

Per Sergio Mattarella, «quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino». 

 «Nessuna scusa è il tema proposto dalle Nazioni unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile».

Dopo il capo dello Stato, la prima ministra. «Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi», denuncia Giorgia Meloni. «Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza».

È il turno del presidente del Senato Ignazio Lahttps://www.dillingernews.it/2024/10/28/la-russa-disgustato-dal-presunto-dossieraggio-ai-danni-suoi-e-dei-suoi-figli/ Russa: «Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, esprimo il mio commosso e profondo rispetto per le vittime di questa terribile piaga e ribadisco con fermezza il necessario impegno di tutte le Istituzioni per promuovere un radicale cambiamento culturale».

“Pilastro inderogabile”

«La violenza sulle donne rappresenta una ferita inaccettabile e un’offesa ai valori fondanti della nostra società. È imprescindibile agire con determinazione attraverso iniziative educative, il sostegno alle famiglie e un’azione costante e coordinata affinché il rispetto verso le donne diventi un pilastro inderogabile della nostra convivenza civile».

Arriviamo alla terza carica dello Stato, il presidente della Camera Lorenzo Fontana: «I numeri sono drammatici. Esprimiamo vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie, ribadendo la ferma condanna verso ogni forma di violenza. I dati sottolineano l’urgenza di accendere maggiormente i riflettori sulla prevenzione e il contrasto e di un rinnovato impegno per creare una rete di tutela vigile e attenta per ascoltare il disagio fin dal suo primo manifestarsi. È nostro dovere, a ogni livello, lavorare insieme per costruire una cultura del rispetto, della dignità, affinché nessuna donna sia lasciata sola».

Un murales dipinto in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

“Codice rosso”

A mettere il cappello sulla questione attribuendosi non è chiaro quali meriti, ecco il vicepremier Matteo Salvini: «La battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne deve unire e aggregare tutti, senza bandiere o ipocrisie. A partire dal Codice Rosso, una legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno che ha messo a disposizione un importante strumento a tutela delle vittime di violenze. Difendere le ragazze significa però anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani».

Chiude il “cerchio magico” il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: «Sicurezza, libertà e dignità per ogni donna. Questo è il nostro impegno: femminicidi, violenze sessuali, violenze morali, discriminazioni vanno combattute in modo deciso e unanime. Sono espressione di una cultura maschilista inaccettabile. La battaglia contro la violenza sulle donne inizia dalla scuola. Dobbiamo diffondere la cultura del rispetto, per questo abbiamo introdotto fra gli obiettivi di apprendimento obbligatori e curriculari l’educazione al rispetto verso la donna, ed è la prima volta. Ragazze non abbiate paura di denunciare ogni violenza e ogni bullismo che offenda la vostra sicurezza, la vostra libertà e dignità. La scuola sarà sempre con voi».

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