Sabato 30 novembre, nel salone dell’Hotel Mariott di Roma, Noi Moderati di Maurizio Lupi si è riunito in assemblea comune. All’ordine del giorno, un tavolo tematico sui femminicidi e la violenza di genere, segnato da un colpo di scena. Ben sei donne sulle tredici partecipanti hanno confessato di aver subito violenza nella cerchia dei conoscenti e dei familiari.
La prima delegata a prendere la parola è stata la deputata Martina Semenzato, coordinatrice del tavolo, «composto da 14 persone e uno solo uomo. Questo ci fa capire purtroppo come dell’argomento della violenza di genere se ne occupino sempre le donne e molto poco gli uomini». Continua la parlamentare: «Di queste 13 donne, 6 hanno raccontato la loro storia di violenza subita. Io chiedo per queste sei donne che hanno avuto il coraggio di condividere la loro esperienza un grandissimo applauso da parte di questa assemblea».
«Hanno avuto davvero grande coraggio a volere raccontare storie così personali che ovviamente hanno indirizzato i lavori del tavolo tematico. Riteniamo che questa cultura di rispetto del genere debba diventare obbligatoria nei programmi scolastici senza demandarla all’autonomia scolastica. Quando una donna denuncia intraprende un rapporto molto faticoso. Bisogna formare per questo gli operatori e dare indicazioni precise a forze dell’ordine e magistratura su tempi e modi di valutazione del rischio: non è la stessa cosa, infatti, dare a un uomo maltrattante una misura cautelare o un braccialetto elettronico».
Da sempre impegnatissima su questo fronte, Mara Carfagna non si è detta «affatto sorpresa da quello che ho ascoltato sulle sei donne su 13 che hanno raccontato di avere subito violenza. Sono impegnata da quasi 20 anni sul contrasto alla violenza sulle donne e di storie drammatiche ne ho ascoltate e vissute indirettamente moltissime. È un fenomeno vasto e c’è molto sommerso, tanto di non denunciato. Ma c’è anche un accrescimento della consapevolezza grazie al fatto che questo tema sta diventando sempre più centrale all’interno del dibattito politico».
Come ministra per le Pari opportunità, varò nel 2008 la legge sullo stalking: «Il clima era molto diverso, e molti in quel Parlamento quasi mi scoraggiavano e sostanzialmente mi dicevano che quella legge non sarebbe passata mai. Mi chiedevano cosa mi fossi messa in testa, e perché volessi criminalizzare un atteggiamento insistente e di impedire a un fidanzato respinto di aspettare la propria fidanzata sotto casa. Si confondevano le molestie e gli atti persecutori con corteggiamenti insistenti».
Il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi interviene fermo e deciso: «Quanto è emerso dal tavolo sulla violenza di genere e sul femminicidio è gravissimo e rafforza le nostre convinzioni e il nostro impegno. Noi Moderati ha fortemente voluto la presidenza della commissione bicamerale sul femminicidio presieduta da Martina Semenzato perché è una delle sfide fondamentali del nostro tempo».
«Abbiamo presentato un testo unico di legge contro la violenza di genere, abbiamo presentato emendamenti per aumentare il fondo per le donne vittime di violenza di genere e la nostra deputata Mara Carfagna ha lanciato la campagna #nessunascusa. Oggi alla nostra assemblea nazionale abbiamo voluto un tavolo tematico e scoprire che su 13 donne presenti ben 6 abbiano subito violenza ci impegna con tutte le nostre forze e le nostra capacità, a condurre con ancore maggiore determinazione una battaglia culturale e politica su questo tema».