E ora continueranno a dire che la Meloni è fascista? O si renderanno conto che le accuse che le muovono sono infondate? I neonazisti di Werwolf Division volevano ucciderla.
“Trovami un cecchino e attueremo il tuo piano” che sarebbe stato quello di uccidere la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’intercettazione riporta quanto si sono detti due indagati di un gruppo neonazista, smantellato durante un’operazione coordinata dalla Procura di Bologna che ha portato all’arresto di 12 persone.
Ritenevano la premier una persona “asservita al potere ebraico. Contro di lei era in corso una vera e propria attività di dossieraggio” da parte dei capi dell’organizzazione. Un modo, questo, per condividere “strenuamente il progetto di uccidere la Presidente del Consiglio”, progetto condiviso con gli altri membri della Werwolf Division, e paventato anche “in modalità autonoma” con il fenomeno dei cosiddetti “lupi solitari”. Nel corso delle indagini sono emersi riferimenti all’acquisto di armi e all’utilizzo di poligoni di tiro abusivi per testare pistole.
Hanno raggiunto livelli di follia pericolosi: i componenti della Werwolf Division stavano proseguendo nel “progetto di uccidere Meloni” con l’obiettivo dichiarato di “sovvertire l’ordine democratico” e arrivare alla “guerra civile”. Come si legge dall’ordinanza è loro convinzione che la premier sia “traditrice”, in quanto “amica di Sion” e quindi “una schifosa”.