Francesi, fatevene una ragione, Emmanuel Macron non si schioda. Le sue fanfare annunciano un «governo di interesse generale e una legge speciale per la Finanziaria». In Italia siamo più chiari, lo chiamiamo governo tecnico.
Un po’ Pinocchio da sempre, il presidente ha già smentito il proclama dopo la sfiducia al premier Michel Barnier: «Un nuovo premier entro 24 ore». Nel discorso alla nazione a reti unificate, con gli occhi sbarrati e fissi sulla telecamera, si è detto «furioso contro le estreme unite in un fronte antirepubblicano» e ha promesso il nome del nuovo primo Ministro «nei prossimi giorni».
«Dobbiamo ricostruire la nazione, riportare saggezza ovunque ci sono rabbia e insulti, volere l’unità dove c’è la divisione. Una legge speciale sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento. Questa legge, temporanea, consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese. La legge di bilancio applicherà per il 2025 le scelte del 2024. E conto davvero su una maggioranza che possa formarsi per adottarla in Parlamento».
Il calendario della nazione
«L’unico calendario che mi interessa è quello della nostra nazione. Abbiamo davanti a noi 30 mesi fino al termine del mandato che voi mi avete affidato, affinché il governo possa agire. Il mandato che voi mi avete democraticamente affidato è un mandato di 5 anni e io l’eserciterò pienamente, fino al suo termine».
«Intendo incaricare chi nominerò di formare un governo di interesse generale che rappresenti tutte le forze politiche di un arco di governo che possa parteciparvi o, almeno, che si impegni a non sfiduciarlo».
“Fronte antirepubblicano”
«L’estrema destra e l’estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano. So bene che alcuni sono tentati di ritenermi responsabile di questa situazione. È molto più comodo, ma non mi assumo l’irresponsabilità di altri. Il Rassemblement National ha votato una mozione di sfiducia che diceva il contrario del suo programma, preferendo scegliere il disordine. Perché pensano soltanto a una cosa, alle presidenziali. Le vogliono preparare, le vogliono provocare e anticipare».
Secco il commento di Marine Le Pen: «La sfiducia non è antirepubblicana, è prevista dalla Costituzione».