La magistratura ha il dovere di indagare sulla morte di Ramy Elgaml, l’opinione pubblica rimane in buona parte perplessa. L’inchiesta porta la Procura di Milano a iscrivere nel registro degli indagati per falso e depistaggio almeno due carabinieri. Gli investigatori intendono verificare se vi siano state o meno omissioni o falsità nei verbali, nelle relazioni e nelle ricostruzioni fornite subito dopo l’incidente.
Si cercano irregolarità nei documenti riguardo all’impatto dell’auto sullo scooter, che un testimone oculare avrebbe testimoniato, nonché sulla presunta cancellazione di un video cui sarebbe stato costretto.
La dinamica è stata quasi completamente ricostruita ed è il motivo dei dubbi in chi assiste all’incriminazione di due militari dell’Arma: i due ragazzi non hanno rispettato l’alt a un posto di blocco, sono fuggiti ad alta velocità su un potente scooter, inseguiti da una gazzella, fino allo schianto. Avevano mille euro e un coltello: Fares Bouzidi, il giovane alla guida, è risultato positivo al Thc.
Dai teleschermi si viene a conoscenza del punto di vista della fidanzata del giovane egiziano, Neda, 19 anni, intervistata a Dritto e rovescio su Rete 4. «Ramy mi ha mandato una foto in moto mezz’oretta prima di schiantarsi e poi, cinque minuti prima di andarsene, mi ha scritto: Ti amo».
“La movida a Milano costa tanto”
Elgaml aveva in tasca mille euro: «Per quanto riguarda i soldi sono sicura che li avevano divisi, la movida a Milano costa tanto. Erano soldi del suo stipendio messi da parte ma sicuramente non erano tutti suoi i 1000 euro, saranno stati divisi tra i ragazzi per fare serata».
Gli è stato trovato addosso anche un coltello: «Per difendersi. Un paio d’annetti fa si era preso con dei ragazzi che lo stavano disturbando e uno aveva tirato fuori un coltellino e lo aveva ferito alla schiena. Da lì a lui era venuta la paranoia; ti devi difendere».
“O vivi tu o vivo io”
«Quando ha preso lo spray per sé stesso, l’ha preso anche per sua madre e per me. Milano è come una giungla, non sai cosa ti aspetta, devi sopravvivere, o vivi tu o vivo io».
«È così purtroppo. Il coltello ce l’ho anche io, sono una ragazza, peso 20 kg, sono piccola, come mi difendo? Ho anche paura ad usarlo, ho paura di fare male a un’altra persona, ma è così che si vive qua, sono i quartieri di Milano».