Home EDITORIALI Il decennale dalla scomparsa di Pino Daniele e la guerra delle ex

Il decennale dalla scomparsa di Pino Daniele e la guerra delle ex

Pino Daniele con l'ex moglie Fabiola Sciabbarrasi - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Domenica 5 gennaio ricorre il decennale della scomparsa di Pino Daniele, artista cruciale per il rinnovamento della musica italiana tra il XX e il XXI secolo. Sarebbe stato tutto pronto per un ricordo a Domenica In, che il Paese avrebbe apprezzato senz’altro. Ma una guerra tra ex ha bloccato tutto.

La Rai aveva predisposto il viaggio a Roma dell’ultima compagna del musicista, Amanda Bonini. Saltato, per «sopraggiunte priorità». Ovvero la faida ultradecennale con l’ex moglie di Daniele, Fabiola Sciabbarrasi. A quanto risulta mai riappacificata dell’addio di Pino, quando si innamorò della Bonini. Fabiola la accusa di non avere prestato adeguati soccorsi all’ex marito al momento dell’infarto, caricandolo in auto per correre dalla provincia di Viterbo a Roma, dove se ne accertò il decesso.

Omaggio slittato

L’omaggio a Pino Daniele è stato slittato a domenica 5 gennaio, a 10 anni esatti dalla morte. In studio soltanto Pietro Perone, giornalista del Mattino autore del libro Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò (Edizioni San Paolo 2024).

Mara Venier ha preferito non entrare in «beghe familiari troppo grandi, troppo delicate, troppo serie; è una diatriba fra di loro».

Nel libro di Perone, Amanda Bonini ripercorre le ore precedenti alla morte di Pino Daniele e conferma che la scelta di non andare in un ospedale vicino ma di puntare a Roma fosse stata del cantautore: «Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Lui, e nessun altro, diceva, conosce le condizioni del mio cuore, sa come intervenire. Lo paragonava a quei meccanici che smontano e rimontano per anni lo stesso motore in cui altri non riuscirebbero mai più a raccapezzarsi».

“Decisione consapevole e lucida”

Perone, avvalendosi dell’autopsia e di varie perizie scientifiche, nel suo libro sostiene: «Per i magistrati il trasferimento e l’eventuale ricovero all’ospedale di Orbetello, località più vicina alla residenza toscana, non sarebbe stato risolutivo del problema. La scelta di raggiungere Roma in auto per farsi visitare dal suo cardiologo di fiducia, rappresenta per i Pm una decisione presa dallo stesso Daniele consapevole e lucido».

Pino Daniele, che i colleghi musicisti più affezionati chiamavano “Pinotto”, è cresciuto dal basso, come il nome del quartiere di Napoli in cui abitava da bambino con i cinque fratelli. Dopo le prime battute della sua folgorante carriera, non c’era artista, di primo piano o dietro le quinte, che non comprasse subito un suo nuovo album appena uscito. Le sue sonorità al crocicchio tra musica popolare partenopea, blues, jazz, world music e chi più ne ha più ne metta hanno meravigliato costantemente il pubblico. Lo idolatravano autorevoli personaggi come Renzo Arbore, Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Gino Paoli, Francesco De Gregori ed Eric Clapton. Ha collaborato con la créme della musica mondiale e duettato con Luciano Pavarotti. Non avrebbe certamente voluto né si sarebbe meritato un bisticcio tra comari.

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