Home EDITORIALI Putin “pronto a incontrare Trump”

Putin “pronto a incontrare Trump”

Il presidente russo Vladimir Putin, 71 anni - Fonte: Ipa - DIllingernews.it

Va in scena l’usuale conferenza stampa di fine anno e Vladimir Putin tocca più punti salienti dello scenario internazionale. A partire dalle sanzioni imposte dai Paesi contrari alla guerra in Ucraina: «Sono uno strumento sleale per combattere la concorrenza; interferiscono e creano problemi alla Federazione russa, ma non saranno in grado di ucciderci completamente».

«Quasi tutti i Paesi della Nato sono in guerra contro di noi. Per i Paesi della Nato, il 3 per cento del Pil per la spesa militare potrebbe non essere sufficiente se il costo dei prodotti continua ad aumentare».

“Errori dei servizi speciali”

L’assassinio del generale Igor Kirillov e di un suo assistente è dipeso da «gravi errori dei servizi speciali russi. Significa che le nostre forze dell’ordine e i nostri servizi speciali lasciano passare questi colpi, dobbiamo migliorare questo lavoro e non permettere errori così gravi».

Il presidente russo prenderebbe, se potesse, volentieri una tazza di tè con Silvio Berlusconi, Helmut Kohl e Jacques Chirac. «Nonostante quello che succede ora, noi percepiamo nella società italiana una certa simpatia per la Russia, così come noi l’abbiamo per l’Italia. Il Cavaliere «ha fatto molto per lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia».

Accordi di pace saranno realizzabili solo con «il legittimo leader dell’Ucraina», quindi dopo elezioni presidenziali a Kiev. Mosca parlerà con Volodymyr Zelensky «solo se andrà a elezioni e sarà rieletto. Se il leader ucraino è illegittimo allora lo è tutta la struttura di potere».

La Russia è disponibile a «condurre un dialogo senza precondizioni con l’Ucraina ma sulla base del processo negoziale di Istanbul 2022 e sulla base della realtà che sta prendendo forma oggi». Putin è pronto a parlare e incontrare Donald Trump «in qualsiasi momento. Sarò anche pronto per un incontro, se lo vorrà. Non lo vedo da quattro anni».

In parallelo, la Commissione Ue ha deciso di concedere a Zelensky un prestito di assistenza macrofinanziaria di 18,1 miliardi di euro. Verrà erogato a rate nel corso del 2025, con la prima rata versata secondo le attese a inizio di gennaio. Si tratta del contributo Ue al prestito G7 per 45 miliardi per esigenze di bilancio, militari e di ricostruzione dell’Ucraina, sostenuti dalle entrate straordinarie dei beni russi immobilizzati.

Zelensky: “Abbiamo bisogno di garanzie»

Zelensky: «Io credo che le garanzie di sicurezza europee non saranno sufficienti per l’Ucraina: per noi la vera garanzia, ora o nel futuro, è la Nato e la Nato dipende dalle decisioni prese da europei e americani».

«Non possiamo vivere con un conflitto congelato sul nostro terreno, la gente deve sapere che cosa succede dopo per avere una tregua, altrimenti significa congelare un conflitto. Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza».

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