Triste ma previsto epilogo per Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42, i due alpinisti romagnoli dispersi dal 22 dicembre, dopo essere scivolati in un canalone sul Gran Sasso. I loro corpi sono stati rintracciati il 27 dicembre nella zona di Vallone dell’Inferno, a circa 2.700 metri di quota, vicino al Corno Grande, la vetta più alta del massiccio.
A ritrovarli un elicottero del Cnsas, che perlustrava la zona con due tecnici del Soccorso Alpino a bordo: uno dei due escursionisti è stato individuato subito dalle squadre dei soccorritori del Soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo e della Guardia di Finanza; l’altro da un cane dell’unità cinofila delle Fiamme Gialle.
Il sonar “segugio”
Sul posto era stato portato anche il sonar Recco, capace di individuare l’eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso. Il dispositivo, agganciato sotto un elicottero, proviene dal Trentino ed è stato già utilizzato in Abruzzo nel 2021 nell’emergenza Velino, con quattro persone disperse sotto una slavina.
Il sonar è stato basilare per l’operazione di ricerca. «Il sistema Recco» spiega Elio Ursini del Laboratorio di Geologia e sismologia dell’Università dell’Aquila, «si compone di due elementi: una piastrina (elemento piatto di circa 5 cm) che in genere è posizionata su alcune tipologie di scarponi, zaini o giacche tecniche e un apparecchio rilevatore utilizzato dai soccorritori».
«Il rilevatore, utilizzato a mano dai soccorritori (peso di circa un chilo) o agganciato sotto un elicottero per coprire aree più ampie, spiegato in parole semplici è un trasmettitore-ricevitore che invia onde radio e nel caso un’alpinista abbia con sé la piastrina, essa “riflette” l’onda reinviandola al rilevatore. A quel punto, il soccorritore, ricevendo il segnale reinviato dalla piastrina, comprende che in quel punto potrebbe esserci la persona che indossa il Recco».
Lo sconforto dei soccorritori
«Noi siamo qui per salvare le persone e quando succedono queste cose siamo i primi a rattristarci, per noi è una sconfitta non portare a valle le persone vive, è una sconfitta», si sfoga Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e Speleologico d’Abruzzo che da Campo Imperatore, nell’Aquilano d’alta quota, ha coordinato le ricerche.
Bandiere a mezz’asta
Il sindaco di Santarcangelo di Romagna Filippo Sacchetti è in lutto con la sua comunità: «Dopo giorni di apprensione, un Natale con il pensiero e il cuore sul Gran Sasso, la fiammella della speranza tenuta accesa incoraggiandoci tutti insieme, da comunità, è il momento del dolore, del silenzio, del cordoglio collettivo e della vicinanza ai familiari di questi figli di Santarcangelo. Che non dovranno sentirsi, né saranno mai lasciati soli». Le bandiere del municipio sono a mezz’asta.
Commozione e solidarietà anche dal sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad: «A nome della città di Rimini e di tutta la Provincia, mi stringo al dolore delle famiglie e degli amici di Cristian Gualdi e Luca Perazzini e di tutta la comunità di Santarcangelo, che in questi giorni si è stretta in un abbraccio e non ha mai smesso di sperare».