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Aereo si schianta in fase di atterraggio nella Corea del Sud: 179 morti

L'aereo in fiamme nella Corea del Sud - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Un volo verso la morte. Non c’è stato nulla da fare per 179 dei passeggeri a bordo di un aereo della compagnia low cost Jeju Air che si è schiantato contro un muro all’aeroporto di Muan, nella parte meridionale della Corea del Sud.

Unici superstiti, due membri dell’equipaggio, un uomo e una donna,  estratti, gravemente feriti, dalla coda del velivolo. La campana a morto è suonata 9.03 del mattino, ora locale (l’1.03 di notte in Italia), del 29 dicembre.

Il velivolo, un Boeing 737-800, era decollato da Bangkok, in Thailandia. A bordo si trovavano 175 passeggeri (173 sudcoreani e 2 thailandesi) e 6 membri dell’equipaggio. L’agenzia stampa locale Yonhap riporta un tentativo di atterraggio, fallito, prima di quello fatale.

L’analisi del video dell’incidente mostrerebbe che il Boeing 737 sia planato con il carrello di atterraggio non dispiegato. Sebbene l’impianto di questo tipo di velivolo permetta di intervenire manualmente in modo che i tre carrelli (uno di fronte, due in prossimità delle ali) scendano grazie alla forza di gravità e si blocchino poi in modo da svolgere il loro compito.

Due comandanti di Boeing 737 sono perplessi sulla dinamica. «È davvero difficile atterrare con questo tipo di jet e in modo deliberato con i carrelli non dispiegati», spiegano. «Per portarli giù, in caso di guasto idraulico, si tirano tre corde che si trovano in un vano sul pavimento della cabina di pilotaggio, una volta aperto uno sportellino. Allo stato attuale non è possibile dire se non abbiano tirato le corde o se queste non abbiano funzionato per una qualche ragione».

La tv coreana Mbc ha messo in onda il filmato di un cittadino dove si vede il Boeing poco prima di atterrare. A un certo punto il motore destro emette una veloce fiammata che, a una prima valutazione, sembra tipica di un «bird strike», cioè di un impatto con i volatili. Ma data la quota bassa del jet e la vicinanza con l’aeroporto, i carrelli sarebbero già dovuti essere giù, al momento della fiammata.

Jeju Air è un vettore sudcoreano low cost fondato nel 2005. Le operazioni sono iniziate un anno dopo. Oggi conta 40 aerei (39 dopo l’incidente), tutti Boeing (molti 737-800 e alcuni 737 Max). È il terzo vettore del Paese asiatico dopo Korean Air e Asiana Airlines (che da poco si sono unite).

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