Home CRONACA Procreazione medica assistita nei Lea: un nuovo capitolo per la sanità italiana

Procreazione medica assistita nei Lea: un nuovo capitolo per la sanità italiana

Analisi di laboratorio in un Centro per la Procreazione Medica Assistita - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Dopo vent’anni dalla legge 40, la Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) entra nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), garantendo copertura nazionale per la fecondazione omologa ed eterologa.

Questo significa che tutte le Regioni dovranno offrirla, gratuitamente o con ticket (tra 100 e 300 euro), eliminando i costi che finora gravavano sulle coppie.

Ogni anno, circa 80.000 coppie si rivolgono ai centri di Pma, e nel 2022 sono nati 16.718 bambini grazie a questi trattamenti.

Prima era un salasso

Prima del cambiamento, molte coppie dovevano spendere migliaia di euro o spostarsi in altre Regioni più organizzate, creando una sanità disomogenea.

Ma quello che è stato introdotto nei nuovi Lea riguarda:

            •          Accesso garantito fino ai 46 anni della donna

            •          Fino a sei tentativi coperti

            •          Rimborso anche per trattamenti fuori Regione

Ma il sistema pubblico è ancora debole: su 190 centri, solo 66 sono pubblici. Le Regioni dovranno attivarsi velocemente, sviluppando nuove strutture o collaborando con il privato convenzionato.

Finalmente un diritto accessibile

Si tratta comunque di una svolta importante perché la Pma diventa finalmente un diritto accessibile, riducendo le disparità economiche e geografiche.

Le sfide non mancano, ma questo aggiornamento segna un passo fondamentale verso una sanità più equa.

Articolo precedenteCorea del Sud: il caso Yoon Suk-yeol e gli equilibri dell’Est che il mondo non può ignorare
Articolo successivoIl caso Todde, terremoto che scuote la Sardegna