Home CRONACA Il caso Todde, terremoto che scuote la Sardegna

Il caso Todde, terremoto che scuote la Sardegna

Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

L’anno si apre con un rompicapo legale e politico che sta infiammando il panorama del centrosinistra e non solo. Al centro della scena c’è Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, dichiarata decaduta dal collegio di garanzia elettorale sardo. Una situazione che potrebbe avere ripercussioni profonde sullo scenario politico isolano e nazionale, e che mette sotto i riflettori le inadeguatezze di una certa parte politica.

Le accuse e le anomalie

Le contestazioni mosse alla governatrice sono sette e tracciano un quadro di irregolarità amministrative e finanziarie. Tra i punti critici: la mancata nomina di un mandatario unico, l’assenza di un conto corrente dedicato per garantire la trasparenza, l’omissione di dati chiave sui finanziamenti ricevuti e persino la mancata registrazione di una fattura di 153 euro per costi legati alla campagna elettorale.

Il collegio ha sottolineato incongruenze nei documenti finanziari presentati, dichiarando che non è possibile distinguere tra spese personali di Todde e quelle sostenute dal Movimento 5 Stelle. In particolare, si fa riferimento a un comitato elettorale del M5S che avrebbe gestito le spese, senza però fornire la necessaria tracciabilità.

La governatrice è stata sanzionata con una multa di 40mila euro, ma la questione non si ferma qui: l’ordinanza è stata trasmessa al presidente del consiglio regionale e alla Procura della Repubblica, aprendo la strada a un possibile scenario di decadenza.

Le conseguenze politiche

Questo terremoto legale ha già avuto ripercussioni politiche. Fonti locali parlano di un possibile ritorno al voto entro un anno, un’ipotesi che mette in fibrillazione tanto il Movimento 5 Stelle quanto il Partito Democratico. Tra i pentastellati si ostenta sicurezza sulla possibilità che Todde resti in carica, ma dietro le quinte si respira preoccupazione: un eventuale tracollo in Sardegna potrebbe danneggiare l’immagine del “nuovo corso” di Giuseppe Conte, ove mai ci sia stato un suo corso.

Todde risponde: “Continuerò a lavorare per i sardi”

Alessandra Todde non ci sta, figuriamoci se ammettono mai di aver sbagliato. In conferenza stampa ha respinto le accuse, ribadendo la sua fiducia nella magistratura e la legittimità della sua azione politica. “L’atto amministrativo seguirà il suo percorso. Io ho la piena motivazione e legittimazione per continuare a lavorare per i sardi”, ha dichiarato. Ha poi sottolineato che il provvedimento non è immediatamente esecutivo e che, fino a un’eventuale decisione definitiva, continuerà ad agire nella pienezza dei suoi poteri.

Un quadro incerto

La vicenda Todde mette in evidenza non solo le criticità di una campagna elettorale con ombre di irregolarità, ma anche le fragilità del sistema politico isolano. Mentre si attendono sviluppi legali, il clima è già da campagna elettorale. E in uno scenario in cui le alleanze sono fragili e le responsabilità politiche si intrecciano a questioni legali, la Sardegna potrebbe diventare presto il banco di prova per nuovi equilibri politici a livello nazionale.

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