Cecilia Sala è rientrata in Italia, accolta con tutti gli onori da Giorgia Meloni. Le prime foto della giornalista liberata dopo 21 giorni nel carcere Evin di Teheran le pubblica, guarda caso, Il Post, giornale dove lavora il fidanzato Daniele Raineri, e Il Foglio, quotidiano dove lei è una firma di punta.
Non saremmo autentici Dillingeriani se non sentissimo un pochino d’odore di bruciato. L’impressione è che Cecilia Sala e i suoi stretti colleghi cavalchino l’onda. E che il podcast di Cecilia su Chora Media, intitolato Stories, valga centomila volte più di prima.
La vicenda di Cecilia è semplicemente una grandissima presa in giro per tutta l’informazione italiana (noi di Dillinger compresi, che l’abbiamo sostenuta per tutto questo tempo), per il semplice fatto che pubblicamente le prime immagini e dichiarazioni le ha rilasciate al giornale che la paga profumatamente e al giornale del suo compagno. Gli stessi giornali di estrema sinistra che, per giorni, altro non hanno fatto che denigrare l’operato di Meloni senza dire oggi neanche grazie al nostro presidente del Consiglio che, in silenzio e in soli 21 giorni, ha riportato a casa la prigioniera di un regime teocratico.
E ora dritta sul palco dell’Ariston
Scommettiamo che Cecilia sarà l’ospite d’onore della serata finale del Festival di Sanremo, previo lautissimo cachet, corteggiata da stilisti di grido, griffes di gioielli e di… Occhiali? La presunta violenza del ritiro dei suoi occhiali al momento dell’incarcerazione in Iran è – alla lettera – una montatura. In qualsiasi penitenziario del mondo all’arrivo si sequestrano gli occhiali.
Scommettiamo che forse già da stasera i grandiosi Tg nazionali avranno una sua dichiarazione “a reti unificate”? Scommettiamo che la vedremo dal genuflesso Fabio Fazio e/o dal gran ciambellano Bruno Vespa per un’edizione speciale di Porta a porta o di Cinque minuti?
“Scambio di prigionieri”? Balle
Cecilia, tu non sei Fabrizio Corona. O magari ci sbagliamo. Hai imparato dal Maestro a spettacolarizzare persino una liberazione dal carcere. E non veniteci più a blaterare di scambio di prigionieri, non c’è mai stato. Infatti il famoso ingegnere iraniano è ancora lì dietro le sbarre. Con il reato generico che le è stato imputato, “violazione delle leggi della Repubblica islamica” mai precisate, era già ampiamente prevedibile che sganciassero le manette ai polsi di Cecilia Sala in sole tre settimane.