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Il Meloniario 2025 (chapter one): lettera per lettera, i temi caldi per la premier

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, 47 anni - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Nella conferenza stampa di inizio d’anno, Giorgia Meloni ha risposto senza indugi a tutte le domande poste dai giornalisti. Se ne può estrarre l’alfabeto delle priorità che, dopo due anni a Palazzo Chigi, imperniano la strategia per il 2025 della presidente del Consiglio.

A come Albania

«A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al Governo. La Cassazione dice che spetta al Governo stabilire quali siano i Paesi sicuri e che conseguentemente il giudice non possa sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei Paesi, ma può invece motivare il caso specifico per cui quella persona “in ragione di” non è sicura in quel Paese, che è una cosa completamente diversa da quella che hanno fatto i magistrati del Tribunale di Roma che non entrano nel merito del singolo caso».

«Quindi per quello che ci riguarda i centri in Albania sono pronti per essere operativi. Noi abbiamo un dispositivo pronto a partire in qualsiasi momento poi, fortunatamente, nello scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60% nelle ultime settimane, negli ultimi giorni particolarmente sono quasi azzerati. Però i centri, per quello che ci riguarda, sono pronti ad essere attivati e – come dicevo – abbiamo un dispositivo pronto a partire in qualsiasi momento».

B come Belloni

«Ho letto sulle dimissioni di Elisabetta Belloni molte ricostruzioni che non corrispondono a verità, tanto che, come ha visto, a un certo punto la stessa Ambasciatrice Belloni ha deciso di rilasciare un’intervista per chiarire la sua posizione. E quello che ha detto corrisponde a verità, cioè ha deciso di anticipare di qualche mese quella che sarebbe stata la scadenza naturale del suo incarico banalmente per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti». 

«Dopodiché, io voglio dire che ho una stima e un rispetto enormi per Elisabetta Belloni, che approfitto per ringraziare ancora una volta del lavoro straordinario che insieme a tutto lo staff, insieme al mio Consigliere diplomatico Ambasciatore Fabrizio Saggio, ha fatto per la Presidenza del G7. Elisabetta Belloni è un funzionario capace, coraggioso, di lungo corso. La mia stima, il mio rapporto personale con lei sono assolutamente inalterati. Tra l’altro mi pare che sia anche parecchio ambita anche fuori ai confini nazionali, quindi prevedo che il suo percorso non termini». qui. 

«Spero che quello che ha detto Elisabetta Belloni e anche quello che sto dicendo io possano contribuire a chiudere questa querelle francamente antipatica. Tra l’altro ha consegnato a me le sue dimissioni prima di Natale, quindi le vicende di questi giorni non c’entrano assolutamente niente. Io e lei al tempo concordammo di attendere la fine delle vacanze di Natale per dare la notizia, per organizzare una transizione che fosse il più possibile serena, poi le notizie girano e le cose sono andate come sono andate. Ma tutto quello che è accaduto – la vicenda Sala, addirittura ho letto a un certo punto che era legato alla vicenda di SpaceX – non c’entra assolutamente niente. Le cose sono molto più tranquille e serene».

C come Cecilia 

«Credo sia stata una bella giornata per l’Italia intera, per il Sistema Italia, per le tante persone che ci hanno lavorato. È stata sicuramente una bella giornata per me. Vi farò una confessione: tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come quello che ricopro io, posso dirvi che non ho provato un’emozione più grande in questi due anni di quella che ho provato quando ho potuto chiamare una madre per dirle che suo figlio o sua figlia stava rientrando a casa».

«È l’emozione che ho provato ieri e la voglio condividere con voi, anche ringraziando i tanti che hanno consentito che questo accadesse, perché – per rispondere alla domanda – chiaramente su un caso così complesso, su vicende così complesse, intervengono moltissimi fattori. Non è un lavoro che io ho fatto da sola. Voglio ringraziare – tra l’altro è qui in sala – il Sottosegretario Alfredo Mantovano, voglio ringraziare tutta l’intelligence, devo ringraziare il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani e tutto il corpo diplomatico, devo ringraziare molti funzionari».

«Devo ringraziare anche voi perché sapete che a un certo punto di questa vicenda la famiglia ha chiesto una sorta di silenzio stampa e ho trovato un atteggiamento estremamente responsabile, che ci ha aiutato molto. E quindi devo sicuramente ringraziare anche la stampa, devo ringraziare la famiglia per la responsabilità che ha dimostrato e capite quanto possa essere difficile. Intervengono molte questioni, è stato un lavoro complesso di triangolazione diplomatica con l’Iran, ovviamente anche con gli Stati Uniti d’America». 

D come Democrazia

«Capirete che non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa e dunque per la democrazia. Voglio dire che un po’ mi stupisce che si metta insieme nello stesso intervento l’idea che questo Governo intenda comprimere i diritti della stampa da una parte e dall’altra, cito testualmente, “l’opera attenta e tenace di sostegno all’impresa giornalistica svolta dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria guidato dal Sottosegretario Barachini”, che è il Sottosegretario competente per questo Governo e quindi tutto il lavoro che fa deve essere considerato come una scelta del Governo e non semplicemente una scelta del Sottosegretario. 

«Sento dire spesso che io non risponderei abbastanza alle domande dei giornalisti. Anche su questo mi consentirete di utilizzare quest’occasione per dare una breve risposta. Ho chiesto a Fabrizio Alfano di fare a spanne un calcolo delle domande alle quali ho risposto nel 2024 e quel calcolo dà un risultato pari a 350, cioè più di una domanda al giorno. Ho fatto la scelta di non partecipare alle conferenze stampa al termine del Consiglio dei Ministri. È una scelta precisa, data soprattutto dal fatto che da una parte si accusa il Governo di un eccessivo leaderismo, dall’altro si dice che Giorgia Meloni al Governo è da sola, ma Giorgia Meloni al Governo non è da sola. Io credo che sia giusto che i Ministri che hanno lavorato a dei provvedimenti siano anche i Ministri che poi ne parlano».

E come Elezioni

«Ci saranno diverse elezioni regionali ampie quest’anno, importanti, delicate, quindi noi abbiamo già cominciato a parlarne con Matteo Salvini, con Antonio Tajani, con gli altri e continueremo a farlo. Non penso che su questo, non me ne vorrete, il dibattito per il tramite della stampa aiuti perché alla fine come abbiamo sempre fatto, valutiamo su ogni regione quelle che sono le condizioni migliori e su quelle operiamo».

«Chiaramente l’obiettivo per noi è soprattutto vincere le elezioni, cercare di dare ai cittadini di queste regioni quella che crediamo sia la proposta migliore, però io ragiono così. Non ho mai amato e non lo faccio neanche adesso, il fatto che ci si dica per il tramite della stampa… Non è il modo giusto di procedere, secondo me, quindi penso che ne parleremo prima noi e poi se riusciremo lo comunicheremo alla stampa una volta che lo abbiamo deciso».

F come Formiche

«Calpesto le formiche? Allora confesso: se le vedo no, poi non le vedo sempre. È la risposta giusta? Non lo so, cosa devo dire? Sono in difficoltà. Era meglio l’altra domanda che mi ha fatto sul tempo lineare o circolare però, cioè lì qualcosa si poteva tentare di inventare, ecco. Quando calpesto le formiche poi piove. Ci starò più attenta. Non lo so. Grazie». 

G come Giustizia

«La riforma della giustizia è in prima lettura alla Camera. Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche il referendum, ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani, se non si troveranno, come ragionevolmente non si troveranno, di esprimersi con un referendum su queste materie. Ho visto che sulla riforma della giustizia ci sono anche dei partiti dell’opposizione che stanno esprimendo il loro favore, ma credo che comunque non si arriverà ai due terzi». 

«Rimane la questione dell’autonomia differenziata, sulla quale l’interpretazione che dà il Governo è che la sentenza della Corte Costituzionale sia per gran parte autoapplicativa, salvo quello che riguarda le modifiche richieste sui livelli essenziali delle prestazioni, sulle quali noi stiamo già lavorando su una legge. Dopodiché lì anche bisogna vedere che cosa accadrà con la Corte Costituzionale in materia di referendum». 

H come Ho

«Ho sempre molta difficoltà a parlare di me stessa, soprattutto in termini positivi. Ho trovato sicuramente interessante il percorso che ho fatto negli ultimi almeno tre anni in questi awards di Politico. Credo che qualche anno fa mi aveste posizionato tra i “disruptors”, i distruttori. Lo scorso anno ero nei do-ers, cioè i pragmatici. Quest’anno a capo della classifica. Quindi è sicuramente il mio un percorso positivo agli occhi di Politico. Dopodiché, come diceva l’Uomo ragno “a un grande potere corrispondono grandi responsabilità”. Quindi io di solito quando mi confronto con queste cose vedo soprattutto le responsabilità che questo comporta».

I come Ius

«Sono convinta che quella italiana sia un’ottima legge sulla cittadinanza. Tra l’altro segnalo che seguendo l’attuale legge, l’Italia è una delle Nazioni d’Europa che concede il maggior numero di cittadinanze e, segnatamente, tra le Nazioni che concedono il maggior numero di cittadinanza ai minori. Dopodiché, continuo a ritenere che c’è una ragione per la quale lo ius soli, ma anche lo ius scholae, non sono fenomeni diffusi nel mondo».

«La cittadinanza di un minore è di solito collegata alla cittadinanza della famiglia. Perché? Perché, siccome nella stragrande maggioranza dei Paesi non c’è la possibilità di avere una doppia cittadinanza, lei capisce che avendo degli stranieri che vivono qui, che hanno dei figli minori, se il figlio minore acquisisce la cittadinanza e i genitori non acquisiscono la cittadinanza e poi decidono di tornare in patria, quel ragazzo, seguendo la propria famiglia, diventa uno straniero nel suo Paese di origine».

«Quindi, secondo me, non è questa la soluzione. La soluzione, o un tema che secondo me invece va affrontato, e quali sono i tempi per ottenere effettivamente la cittadinanza una volta che hai diritto di averla. Questo è un tema, perché è vero che ci sono dei casi in cui ci sono dei ragazzi, non solo dei ragazzi, non vale solo per i giovani, vale anche per gli adulti, persone che acquisiscono la cittadinanza – ma soprattutto vale per i giovani – che poi ci mettono due anni per ottenerla. Questo è un tema ed è un tema che avevo già chiesto di affrontare per capire come possiamo risolverlo. Questo è sicuramente un segnale che va dato».

J come Joe

«Come voi sapete io ho avuto un ottimo rapporto anche con l’amministrazione democratica, anche col Presidente Joe Biden, ma sicuramente uno scenario nel quale a guida delle due Nazioni ci sono due leader conservatori può rafforzare ulteriormente una convergenza. E questo penso che eventualmente sarebbe anche un valore aggiunto non solo per l’Italia ma per l’Europa nel suo complesso».

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