Home CRONACA McDonald’s in fiamme: l’America brucia, l’Occidente si spegne

McDonald’s in fiamme: l’America brucia, l’Occidente si spegne

Los Angeles. Un Mc Donald's in fiamme - Fonte: Web - Dillingernews.it

Al fuoco. È così che inizia il 2025. Un McDonald’s avvolto dalle fiamme nel cuore di Los Angeles, simbolo perfetto del momento che stiamo vivendo: il capitalismo che va in cenere, insieme ai sogni e alle certezze che l’Occidente si è portato dietro per decenni. Quella scena è molto più che un incendio. È il fotogramma di un sistema in cortocircuito. È il “Sign of the Times”.

Los Angeles brucia. E non solo per colpa del fuoco. Brucia per il fentanyl che si porta via generazioni intere. Brucia per gli zombie che si aggirano nel centro, senza casa e senza futuro. Brucia perché l’America, quella del sogno, dell’innovazione, del progresso, non esiste più.

Il paradosso

Le immagini che ci arrivano dagli Stati Uniti non mostrano più la potenza della Silicon Valley o la magnificenza di Hollywood. Ci raccontano di città in rovina, di strade senza vita, di un sistema politico che lascia spazio a leader reazionari che una volta avremmo definito caricature, ma che oggi sono diventati il volto ufficiale del potere. Il paradosso è evidente: l’America, che un tempo rappresentava il futuro, sembra oggi bloccata in un passato che non riesce a scrollarsi di dosso.

Quello che colpisce, in mezzo a questo caos, è la sensazione di un reset globale. Il “Great Reset” non è più una teoria da complottisti, ma una realtà che si può toccare con mano. Sta accadendo. Basta guardare quelle insegne che crollano, quelle città che si spopolano, quelle istituzioni che perdono credibilità giorno dopo giorno. Non è solo una crisi economica: è soprattutto culturale.

La dittatura dei dati e del consumo

Negli ultimi vent’anni cosa è stato prodotto a livello culturale? La domanda è spietata, ma necessaria. L’Occidente che si vantava di essere una fucina di idee, visioni e arte ha lasciato spazio solo agli algoritmi. Una cultura di bolle digitali che separano, di feed che intrappolano, di piattaforme che filtrano e livellano ogni differenza. L’innovazione è rimasta intrappolata nella tecnica: nuove app, nuovi tool, nuove piattaforme, ma nulla che abbia davvero spostato il pensiero umano in avanti. Non ci sono movimenti artistici, non c’è una narrativa collettiva, non ci sono nuovi miti. Solo la dittatura dei dati e del consumo.

Il McDonald’s che va a fuoco non è solo un’immagine simbolica. È un dato di fatto. Il fast food, il capitalismo veloce e ingordo, l’idea che tutto sia disponibile subito e a basso costo, non regge più. E questo incendio non si spegnerà facilmente. Il sistema brucia perché ha ignorato troppo a lungo i segnali della crisi. Crisi che non riguarda solo il denaro, ma soprattutto le idee. Abbiamo smesso di produrre cultura e ci siamo limitati a produrre intrattenimento.

Los Angeles è la nuova Roma. Come l’Impero romano è crollato sotto il peso delle sue contraddizioni, così l’America moderna si sta sgretolando. Ma mentre Roma è caduta lasciandosi dietro un’eredità culturale immensa, l’America rischia di lasciare solo cenere. Non c’è un grande lascito artistico, filosofico o spirituale: ci sono le piattaforme digitali, i social media che amplificano caos e divisioni.

Uno scroll infinito

Ci siamo illusi che la Silicon Valley potesse salvarci, ma è diventata parte del problema. Le stesse aziende che dovevano guidarci verso un futuro migliore hanno creato le bolle che ci isolano e alimentano la disinformazione. Quello che ci rimane è uno scroll infinito di crisi, incendi e miseria umana. Un feed tossico che non riusciamo più a chiudere.

Forse l’unica salvezza è un cambio radicale di mentalità. Un nuovo stato mentale che permetta di uscire da questa logica di consumo compulsivo e paranoia digitale. Non serve spostarsi fisicamente, serve un reset interiore. Serve uscire da questo costante stato di emergenza e ritrovare un equilibrio che non dipenda da un feed…

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