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La delusione degli Usa per la liberazione di Abedini

L'ingegnere iraniano esperto in droni Mohammad Abedini Najafabadi - Fonte: Web - Dillingernews.it

Il caso Cecilia Sala e la liberazione di Abedini, voluta dal Guardasigilli Carlo Nordio, non finiscono per niente qui, anzi: le domande sui possibili sviluppi delle relazioni diplomatiche tra Italia, Usa e Iran sono molte. Come previsto, gli Stati Uniti sono irritati per la scarcerazione e il ritorno a Teheran dell’ingegnere iraniano.

O almeno, lo è il dipartimento di Giustizia, che non è detto interpreti la posizione di Washington sulla vicenda, soprattutto nella fase di transizione da Biden a Trump.

«Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti», dichiara in esclusiva a La Repubblica, «è deluso dalla decisione di revocare l’arresto provvisorio di Mohammad Abedini Najafabadi, che ha portato al suo ritorno in Iran».

“Supporto alle attività terroristiche”

«Abedini resta accusato, nel distretto del Massachusetts, di aver complottato per procurarsi tecnologia statunitense sensibile, da utilizzare nel programma iraniano di attacco letale con droni e di aver fornito supporto materiale alle attività terroristiche del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, attività che hanno provocato la morte di tre militari statunitensi nel gennaio 2024».

A seguire, il commento del dipartimento di Stato: «Rimaniamo profondamente preoccupati per la proliferazione da parte dell’Iran di veicoli aerei senza pilota, o droni, sempre più avanzati e letali, e per il suo continuo sostegno a gruppi terroristici e per procura violenti, che rappresentano le principali minacce alla pace e alla stabilità nella regione. Rimaniamo impegnati a contrastare le attività destabilizzanti dell’Iran».

Un quadro complesso

La questione è davvero molto complessa: la scarcerazione di Cecilia Sala è senza ormai più dubbi frutto dell’incontro a Mar-A-Lago tra Giorgia Meloni e Donald Trump; è ragionevole ritenere che anche il caso Abedini sia stato materia dei loro accordi, anche perché Nordio, fino a quel momento, si diceva scettico sulla possibile liberazione dell’ingegnere accusato di terrorismo.

Il grande sconfitto in questo quadro è Joe Biden, che voleva l’estradizione di Abedini negli Usa. Ma è noto che il presidente eletto Trump ha ribadito di voler usare il pugno di ferro contro il terrorismo in Medio Oriente, in apparente contraddizione con il suo appoggio all’Italia sulla tessitura diplomatica in questione. Per quali calcoli strategici lo potremo scoprire solo dal 20 gennaio, giorno del suo insediamento.

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