Home CRONACA Il discorso d’addio di Joe Biden: “Usa minacciati da un’oligarchia”

Il discorso d’addio di Joe Biden: “Usa minacciati da un’oligarchia”

Washington. Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden, 82 anni - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

È venuto per Joe Biden l’amaro momento del discorso d’addio alla Nazione, da quello Studio Ovale che il 20 gennaio sarà il presidio di Donald Trump. Seduto alla scrivania intarsiata con polsini d’oro zecchino in bella vista, in diretta tv, il presidente uscente non si è sprecato: in tutto, ha parlato soli venti minuti. Prima incensandosi, poi denigrando il polo che ha spedito al potere il rivale.

«L’America è più forte dei suoi avversari rispetto a quattro anni fa. Stiamo vincendo la sfida globale», strombazza Biden. Ora siamo più forti economicamente, militarmente e dal punto di vista diplomatico. La Cina non ci ha sorpassato, nonostante le previsioni, e non sorpasserà mai l’economia degli Stati Uniti».

«La Nato è più forte e capace che mai. Ventitrè alleati pagano la giusta quota»: stoccatina a Trump, che avrebbe intenzione di alzare le spese al 5% del Pil. Sul conflitto russo-ucraino: «L’amministrazione ha gettato le fondamenta per continuare a proteggere il futuro dell’Ucraina».

Le grane della Russia

«La Russia sta avendo difficoltà a sostituire i soldati e le attrezzature che ha perso sul campo, e il rublo sta affrontando una pressione senza precedenti». Il suo obiettivo è stato «riunire il mondo a difesa dell’Ucraina ed evitare una guerra tra due potenze nucleari: abbiamo fatto entrambe le cose. Putin ha fallito tutti i suoi obiettivi strategici. L’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente».

Infine, l’affondo: «Oggi in America sta prendendo forma un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza». A suo avviso, un rischio per la democrazia, riferito alle lobby di miliardari “cerchio magico” di The Donald, da Elon Musk a Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, pur non citandoli.

Modello Eisenhower

Ispirandosi agli avvertimenti del presidente Dwight Eisenhower sul complesso militare-industriale alla fine del suo mandato, Biden ha detto di essere «altrettanto preoccupato per la potenziale ascesa di un complesso tecnologico-industriale che potrebbe rappresentare un pericolo reale anche per il nostro Paese. La Statua della Libertà non è ferma, ma in marcia perché l’idea dell’America, le nostre istituzioni, il nostro popolo, i nostri valori sono costantemente messi alla prova».

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