Quasi un anno dopo quello che ormai la comunità internazione è persuasa sia stato un assassinio, il regime russo continua ad accanirsi sulla figura di Alexei Navalny, scelto da Putin come simbolo dei suoi peggiori nemici interni.
Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin, tre ex avvocati dell’oppositore russo, sono stati condannati oggi a pene dai cinque anni e mezzo ai tre anni e mezzo di reclusione. L’Ong Ovd-Info informa che sono stati ritenuti colpevoli di aver fatto parte di un’organizzazione “estremista”.
Le accuse
Kobzev è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione, Liptser a cinque e Sergunin a tre e mezzo. I tre legali, arrestati nell’ottobre del 2023, erano accusati di avere fatto uscire dal carcere in cui era rinchiuso Navalny e avere fatto pubblicare i messaggi in cui l’oppositore continuava ad attaccare il presidente Vladimir Putin e l’intervento armato russo in Ucraina.
Lo stesso Navalny, stroncato il 16 febbraio 2024 mentre scontava una condanna a 19 anni di reclusione per “estremismo” in una colonia penale artica, aveva stigmatizzato l’arresto dei tre avvocati giudicandolo “scandaloso” e definendolo un ulteriore tentativo di tenerlo isolato in prigione.
La sentenza odierna è stata emessa dalla Corte di Petushki, nella regione di Vladimir, 115 chilometri ad est di Mosca, dove Navalny era stato rinchiuso per un periodo prima di essere trasferito nella colonia penale artica dove è morto.
Il comunicato di Amnesty International
Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha diramato un durissimo comunicato: “Siamo di fronte a un vergognoso tentativo di ridurre al silenzio coloro che hanno osato difendere Aleksei Navalny e far sentire la sua voce mentre era in carcere”.
“Prendendoli di mira solo per aver fatto il loro lavoro, le autorità russe stanno smantellando ciò che rimane del diritto alla difesa legale e usando per propri interessi il sistema giudiziario. Il loro unico ‘reato’ è stato quello di chiedere giustizia e rispetto dei diritti umani”.