Home CRONACA Santanché rinviata a giudizio: “Stiamo parlando del niente”

Santanché rinviata a giudizio: “Stiamo parlando del niente”

La ministra del Turismo Daniela Santanché, 63 anni - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Daniela Santanché incassa il rinvio a giudizio deciso dall’Ufficio Gup del Tribunale di Milano per l’ipotesi di reato di falso nelle comunicazioni societarie 2016-2022 dell’allora sua Visibilia Editore spa, oltre che di Visibilia Editrice srl nel 2021-2022 e di Visibilia srl nel 2016-2022. «Me lo aspettavo»

«Non sono agitata», assicura la ministra del Turismo. «Continuo a lavorare, a fare le cose che devo fare… Stiamo parlando del niente». Visibilia srl «non è fallita, è sul mercato e qualunque imprenditore interpellato direbbe che questa roba non esiste». Limita la pendenza a «un reato valutativo, una questione molto tecnica e tutta basata su perizie per la quale ero già stata archiviata nel 2018».

«Su questo reato qua sono molto serena. Poi è chiaro che io sono una donna di partito, non faccio le cose a dispetto dei santi. Aspetto le valutazioni… Se il mio presidente del Consiglio dovesse chiedermi un passo indietro, di certo lo farò».

“Il governo si è compattato”

«Il governo si è compattato, sono usciti in mia difesa Salvini, Tajani, tutta la Lega, Forza Italia, Noi moderati e persino Renzi, che di solito ce ne fa di tutti i colori. Sono tranquilla, conosco la vicenda nel merito e so che non mi porterà a una condanna. È un processo da imprenditrice, non ha rilevanza politica».

Mozione di sfiducia, reclamano Elly Schlein e Giuseppe Conte. «Che la facessero pure, non mi preoccupa. Sono già andata in aula due volte». Prende la mira e scocca una frecciata: «La presidente della Sardegna Alessandra Todde sta ancora al suo posto, nonostante sia stata dichiarata decaduta».

«Grazie a Dio non ho nessuna condanna, non c’è nessun fallimento, nessuna bancarotta. Vedranno i giudici, decideranno i giudici». Si rivolge all’opinione pubblica e si richiama alla Costituzione: «Sono rimasta fedele al giuramento, ho sempre agito con disciplina e onore». La falsificazione di bilanci aziendali «è un reato che in tanti Paesi nemmeno c’è e perché mai mi è stata fatta un’accusa sulle mie funzioni di ministro».

La vera pendenza decisiva per le dimissioni

Lo spettro delle dimissioni Santanché riconosce aleggi nell’altro procedimento a suo carico, con l’accusa di aver truffato lo Stato, approfittando della cassa integrazione nel periodo del Covid e i 126.000 euro di cassa integrazione a zero ore dei dipendenti di Visibilia.  I suoi avvocati hanno posto una questione di competenza territoriale e lei spera che il 27 gennaio la Cassazione decida di spostare il processo da Milano a Roma: «Se resta dov’è, potrebbe anche essere archiviato. Se trasferito a Roma, tutto ricomincerebbe da capo». In attesa della telefonata di Giorgia e di un suo possibile “verdetto”.

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