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Costa Concordia, Schettino chiede la semilibertà

Isola del Giglio. La nave da crociera Costa Concordia dopo il naufragio - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Lo scorso 13 gennaio sono ricorsi 13 anni dal naufragio della Costa Concordia davanti all’Isola del Giglio, dove il comandante Francesco Schettino sbagliò la manovra detta “dell’inchino”. Costò la vita a 32 persone e il ferimento di 110: maturato il termine di metà della pena di 16 anni di carcere, il principale responsabile della tragedia ha chiesto la semilibertà, avvalendosi della possibilità di misure alternative alla detenzione.

Lo rende noto Il Resto del Carlino, raccogliendo il commento di una delle sopravvissute al disastro, Vanessa Brolli, oggi 27enne, ai tempi in vacanza sulla Costa Concordia con i fratelli, i genitori e altri parenti per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni: «Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe».

«A prescindere dalla decisione dei giudici, siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita».

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