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Hamas libera quattro soldatesse israeliane

Parigi. Corteo per invocare la liberazione degli ostaggi della guerra Israele-Hamas - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Dopo i tre civili liberati il 19 gennaio da Hamas, l’accordo di cessate il fuoco segna un’altra tappa sabato 25, con il rilascio di quattro soldatesse israeliane. L’ufficio di Netanyahu ha confermato di aver ricevuto la lista dei nomi. Come riferisce la Bbc, si tratta di Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag.

Chi sono

L’ultima immagine di Liri Albag risale a un video di inizio gennaio, in cui dice di essere prigioniera da almeno 450 giorni. La soldatessa si occupava della sorveglianza a Nahal Oz quando è stata sequestrata e portata nella Striscia di Gaza.

La madre di Albag, Shira, ha avuto notizie di sua figlia per l’ultima volta alle 6:30 di quel giorno, quando le ha spiegato che si era messa al riparo per evitare di essere uccisa dai razzi. La prova che non fosse stata uccisa le è astata fornita da un video pubblicato su Telegram in cui è stato possibile identificarla.

Karina Ariev, 19 anni, anche lei soldatessa in servizio a Nahal Oz, è originaria di Gerusalemme ed è apparsa in un video diffuso da Hamas a gennaio, in cui chiedeva al governo di Bibi di «fermare questa guerra». 

I suoi genitori hanno raccontato di averle parlato al telefono intorno alle 7 del mattino: lei piangeva, descrivendo una raffica di razzi e terroristi che sparavano. Più tardi hanno trovato un video di Hamas pubblicizzato su Telegram, in cui tre giovani donne erano sdraiate su una jeep, circondate da uomini che parlavano in arabo. La loro figlia, Karina, che era una delle tre, giaceva con il volto ferito e sanguinante.

Soldatessa di 20 anni, Daniella Gilboa è stata prelevata direttamente dal suo letto. Nel corso di questi 15 mesi è apparsa in diversi video diffusi dai terroristi di Hamas.

Triatleta esperta 

Naama Levy, 20 anni, è una triatleta esperta. In un video, viene tirata per i capelli e fatta salire su un camioncino. Ha le mani legate, i pantaloni imbrattati di sangue e sporchi di terra, i piedi nudi. È la pronipote di alcuni sopravvissuti all’Olocausto e ha partecipato al progetto «Hands of Peace» negli Stati Uniti, lavorando per la pace tra Israele e palestinesi.

La violazione

Israele ha fatto notare che queste quattro liberazioni violerebbero i termini dell’accordo, che impone di rilasciare tutte le civili viventi prima di rilasciare le soldatesse. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto delle consultazioni con i suoi responsabili della sicurezza e ha deciso di andare avanti con la lista che Hamas ha fornito. Nella riunione si è osservato che la violazione non è stata abbastanza grave da far saltare tutto. 

Dal 25 gennaio in poi, Hamas riconsegnerà tre ostaggi a settimana per 4 settimane. La sesta settimana di tregua, rientreranno nel Paese di origine le ultime 14 persone previste nella lista.

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