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Corte d’Appello boccia fermo in Albania per 43 migranti, ma Meloni non demorde

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni - Fonte: Web - Dillingernews.it

Giorgia Meloni non arretra di un millimetro. Il piano con l’Albania resta in piedi, nonostante il colpo della Corte d’Appello che ha negato la convalida del fermo per 43 migranti.

Per la premier, il governo è nel giusto e il ricorso in Cassazione è già deciso. A Palazzo Chigi la decisione dei giudici di attendere il pronunciamento della Corte di giustizia Ue viene letta come un segnale di debolezza.

Sempre più scontro con la magistratura

Lo scontro con la magistratura si fa sempre più acceso. Giovedì Meloni aveva già puntato il dito contro quei giudici che, a suo dire, vogliono dettare la politica dell’immigrazione. Dopo la sentenza, la linea dura è confermata: Palazzo Chigi parla di «grande, profondo stupore» e FdI si compatta nell’attacco alla Corte d’Appello, accusata di non aver rispettato la Cassazione.

Meloni, intanto, si rafforza sui social: si racconta come un premier che lavora senza sosta mentre «altri provano a smontare i risultati». E nel frattempo esibisce la Supermedia YouTrend: se FdI sale al 30,1%, vuol dire che il consenso tiene, nonostante tutto.

“Atto arbitrario e politico”

Per le opposizioni è una deriva trumpiana, per la premier è la conferma che difendere l’interesse nazionale paga. Lo schema si ripete anche sul caso Almasri: il governo rivendica l’espulsione del torturatore libico, mentre la procura di Roma apre un’inchiesta e iscrive nel registro delle notizie di reato Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano.

La premier non la prende bene: martedì ha informato Mattarella, manifestando irritazione per un atto che ritiene «arbitrario e politico».

Nel frattempo, il cerchio magico di Meloni affila le armi. Il centro studi di FdI, sotto la supervisione di Giovanbattista Fazzolari, ha preparato un dossier su Lo Voi, ricordando che fu Giuseppe Conte, nel 2021, a candidarlo alla Corte penale internazionale. E martedì Mantovano riferirà al Copasir, non su Almasri, ma su una vicenda che riguarda il capo di Gabinetto Gaetano Caputi. Il governo, insomma, non ha intenzione di restare a guardare.

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