Beyoncé fa ancora una volta la storia. Alla 67ª edizione dei Grammy, l’artista più premiata di sempre si è aggiudicata per la prima volta il titolo di Miglior Album dell’Anno con Cowboy Carter, il disco che ha sfidato i confini del country esplorandone le radici nere.
Un riconoscimento che le era sfuggito per ben quattro volte, nonostante capolavori come Lemonade e Renaissance.
Ma la serata di Queen B, 313 milioni di followers su Instagram, è stata ancora più significativa: con lo stesso album ha vinto anche il premio per il Miglior Album Country, un genere storicamente dominato da artisti bianchi e che solo pochi mesi fa l’aveva completamente ignorata ai Country Music Awards. Un momento epocale, che ha visto Beyoncé diventare la prima persona afroamericana a conquistare questo titolo.
Se la regina della serata è stata Beyoncé, Taylor Swift è rimasta a guardare: la superstar, grande trionfatrice dello scorso anno, non ha portato a casa nessun premio.
Los Angeles al centro dell’evento: omaggio alla città devastata dagli incendi
Al di là dei vincitori, la vera protagonista della serata è stata la città di Los Angeles. La Recording Academy ha scelto di trasformare i Grammy in un tributo alla megalopoli, che solo nell’ultimo weekend ha visto spegnersi completamente gli incendi divampati un mese fa. Il premio più prestigioso è stato annunciato da una delegazione di vigili del fuoco, mentre un coro di studenti di due scuole andate in fumo ha accompagnato un’inedita versione di We Are the World, eseguita da Stevie Wonder e Herbie Hancock in omaggio a Quincy Jones, scomparso lo scorso novembre. Lady Gaga e Bruno Mars hanno invece regalato una commovente esibizione di California Dreamin’, l’inno dei The Mamas & the Papas che dal 1965 celebra il sogno della West Coast.
Grammy e politica: i messaggi di Shakira e Gaga
La serata non è stata solo musica e celebrazione, ma anche un palco per messaggi politici forti. Lady Gaga, ritirando il premio per il miglior duetto con Bruno Mars, ha parlato a sostegno della comunità LGBTQ+: “Le persone trans non sono trasparenti, meritano amore e la comunità queer ha bisogno di essere sostenuta. La musica è amore“.
L’altra frecciata politica è arrivata da Shakira, vincitrice del premio per Miglior Album Latino con Las mujeres ya no lloran, disco che ha segnato il suo ritorno tra frecciatine all’ex Gerard Piqué e inni alla forza femminile. Dal palco, la cantante colombiana ha parlato direttamente alla comunità di immigrati negli Stati Uniti: “Siete amati, siete preziosi, e combatterò per voi“. Un messaggio chiaro, arrivato proprio nei giorni della rielezione di Donald Trump, senza che il suo nome venisse mai pronunciato.
Gli altri vincitori della serata
Oltre ai successi di Beyoncé e Shakira, i Grammy 2025 hanno consacrato Kendrick Lamar, che ha portato a casa i premi più prestigiosi per Miglior Canzone e Miglior Disco dell’Anno con Not Like Us. La 25enne Sabrina Carpenter ha conquistato il titolo di Miglior Album Pop con Short n’ sweet, mentre Doechii ha vinto il Miglior Album Rap con Alligator bites never heal. Il titolo di Miglior Artista Esordiente è andato a Chappell Roan, una delle rivelazioni dell’anno.
Serata di celebrazioni, ma anche di messaggi forti: tra musica, politica e impegno sociale, i Grammy 2025 hanno dimostrato ancora una volta di essere molto più di una semplice premiazione.