“People of Europe: Join the MEGA movement!” (Popoli europei, aderite al movimento Mega”). Quale mezzo di comunicazione di massa poteva scegliere quel marpione di Elon Musk se non il suo social X? A questo annuncio, è seguita un’imponente campagna di merchandising, per sfruttare le quasi 60 milioni di visualizzazioni. Di che si tratti al momento si capisce pochino.
Una lusinga al Vecchio Continente e alle sue passate glorie? Una contromossa all’annuncio dei dazi di Donald Trump? Un progetto neosovranista? Mr. Tesla posta ancora e si mantiene sul generico: “Molte persone in Europa non hanno speranza per il futuro o pensano che l’Europa sia ‘cattiva’ in qualche modo. Pessimismo diffuso. Ciò porterà alla fine dell’Europa. Pertanto, deve cambiare”.
Smantellare l’Ue
Gli osservatori un’idea se la sono fatta, scandagliando fonti non ufficiali. Ritengono che Musk abbia in mente di sostituire l’attuale Unione Europea con una semplice associazione di Stati nazionali che conceda integrazione e agenda comune al minimo e riassegni ai singoli governi le competenze delegate a Bruxelles.
Sebbene il ministero dell’Efficienza statale affidatogli da Donald Trump sia un dicastero senza portafoglio, ricadono «sotto la supervisione» 5mila miliardi di dollari all’anno di pagamenti federali.
Musk e i suoi hanno ottenuto l’accesso al sistema di pagamenti centralizzato del Tesoro Usa, da cui transitano i bonifici delle pensioni, il pagamento degli interessi sui titoli del debito, i trasferimenti da Washington agli enti locali e molto altro.
Il nuovo segretario al Tesoro Scott Bessent ha puntualizzato che gli accessi al sistema si limitano alla modalità «sola lettura», ma si dubita che questo paletto possa arginare l’irruenza di Musk, che ha tra i cardini della sua visione del mondo l’aggettivo “disruptive”, dirompente.
Burocrati sul chi va là
Si è visto subito. Su X il “braccio destro” di The Donald ha scritto che i suoi collaboratori avrebbero scoperto «ordini di effettuare sempre i pagamenti, anche quando i beneficiari sono gruppi terroristici o soggetti colpevoli di frodi». Notizia accolta con allarmismo da tecnocrati e burocratici dell’establishment amministrativo consolidato: si teme che Musk progetti di interferire nei versamenti, addirittura bloccarli.
Last but not least, la nuova amministrazione Usa – fa sapere il megamiliardario – sta lavorando per chiudere l’agenzia di aiuti esteri degli Stati Uniti Usaid. “È irreparabile”, sentenzia Musk.